Clara Zetkin, Henryk Walecki - Il Partito socialista italiano sulla via del riformismo

- 76d'animo dello stesso Serrati. Il discorso di Ma,ffi, ap poggiato ad una forte documentazione, mise in rilievo la solidarietà di fatto esistente ka i sedicenti massimalisti e i riformisti. Riboldi insistè sulla co~traddizioue esistente tra la politica dei massimalisti e gli impegni da essi assunti di fronte alla III Iut<'rnazionale. Ma in tutti questi discorsi degli·• espulsionisti • v'era una lacuna, vale a dire la loro argomentazione fu affatto negativa. Essi hanno hensl combattuto l'opportunismo dei dirigenti del Partito, ma non gli hanno contrapposto un concreto programma di politica e di azione, inspirato alle deliberazioni dei Congressi dell'Internazionale Comunista. Essi hanno ancora aggravato tale lacuna, respingendo ogni solidarietà coi comunisti italiani e usando, in un simile Congresso e di fronte a simili avversari, termini sconvenienti all'indirizzo del Partito Comunista. E tuttavia logicamente ·essi, come fervidi propugnatori della fe. deità all'Internazionale Comunista, avrebbero dovuto domandarsi in che cosa debba consistere, in Italia, l'attività effettiva di un Partito appartenente all'Internazionale Comunista e in che cosa, sotto tale riguardo, non li soddisfacesse l'attività del Partito Comnnista lta• liano. Essi avrebbero dovuto far ciò tanto più, che per esempio, nei sindacati i loro propri aderenti hanno sinora fatto blocco coi riformisti estremi contro i rivoluzionari comunisti. Essi avrebbero dovuto dirsi che se hanno la volontà di romperla con ogni sorta di opportunismo e di riformismo, se accettano tutte le decisioni dei Congressi dell'Internazionale Comunista intorno alla tattica da seguire nelle lotte del proletariato, per questo l!lolo fatto debbono diventar fratelli d'arma dei comunisti italiani. Biblioteca Gino Bianco

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