Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

LA TORR·~ DI NONZ.\ 65 tici, la quale faceva fede averla eretta Jacobo da Mare signore di Canari , famiglia di séguito grande una volta, che quella ed altre terre del Capocorso tenne in ,feudo dalla repubblica di Pisa. Altro non si poteva leggere, conciossiachè la lapide scialbata tutta, in parte comparisse coperta d' intonaco. Le quali cose poichè ebbe intese il vecchio, tentennò il capo come persona sconfortata, e sospit·ando disse : = Ahimè! io non posso muovct·e un passo senza che mi occon·ano monumenti d' ignoranza e d'ingratitudine dei preti della giot·nata di oggi; se ci aveste tr·ovato il prete Scttembrino, egli em altl'a cosa ! da lui sì voi avreste saputo dove il diavolo tiene la coda, che fu maestro in divinità , e leggeva corrent e in tutti i libri come nel suo brevim·io: inoltre vi capacitava sul dove c sul quando, gli aveste domandato, magari Dio, nuovità della China. Certo , certo , non sarebbe stato alle mani di prete Settembrino che un fm·astiere avrebbe rinvenuto la memoria del benefattore Jacobo da Mare mezzo copct·to sotto la calcina. = Forestiero no , bensì ospite, ripresi io battendogli della mano sopra la spalla, qui di fot·esticri non ci ha altri che quelli i quali vi governano. = E andai oltre, mosso dalla curiosità che mi metteva in cuore certo palazzo amplissimo , dalle ombre cadenti , reso gigantesco c quasi minaccioso : sorgeva alquanto dal paese remoto , isolato , affacciato al ciglione della rupe; git·atolo attorno trovai come pm'te dei suoi muri andassero composti addirittura col prolungamento del medesimo scoglio: naturale cosa pertanto la voglia in me di procm·ar·mi contezza intera di cosiffatto edifizio, e a questo mio desidet·io sovvenne parimenti il vecchio cortese, dicendo:

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