Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

LA TOflflK DI NONZA 29 dono, di fuori mi.rano scmpr·e, c se per conscguir·c la distr·uzionc degli effetti estrinseci c remoti , la quale non giova, lasciando sussistere le cause interne c prossime, che unicamente nuocciono, ci abbisogna un diInvio di sangue, poco rileva, anzi piace, le cateratte dci cicli spalanchinsi, e questa volta piova sangue! Gli è tempo perso, Eleuterio: c se su t{uesto unico tràtto io mi trovo d'accordo con un tedesco, non mc lo appuntm·c a peccato: chi egli sia non ricordo adesso, sto incerto tt·a Hcinc c Gòerre , ma con quello insomma che definì i Francesi: « Popolo dj far·fallc insanguinate. )) · = O Severo l o Sevcr·o! i.nterruppe un uomo di scmbianzc argute, il quale fino a quel punto tuttocbè :wcsse pòr·to diligentissimo ascolto al colloquio, crasi dilettato a giocare ai birilli nell'andana dell'orto, tu sci mentita viva alla Mitologia, la quale predica vcr·gini le .l\fuse, impcrciocehè se non ti partorì propl'io 1\felpomene, protettrice ed avvocata della Tragedia, io per me non vcggo qnale altra donna possa averti messo nel mondo, e subito nato la balia ti battezzò coll 'acqua dei supel'lativi. S' intende acqua ma non tempesta ! e se nel tuo termometro abbasserai venti gr·adi almeno l'argento vivo della passione, può darsi che noi c' intendiamo. l Francesi , io penso , che non si possano dcfinit·c, bensì dimostrare, .e questo è ciò che da mezza ora faccio io scnzjl ·che voi mi poniate mente. Guar · datemi adesso. E di questo modo favellando, fattosi in capo al pratello vi drizzò i bii·illi, quindi tornato al posto ruzzolò la boccia, e gli abbattè tutti, salvo uno. = Ecco , con molto riso egli soggiunse allora, i Fr·ancesi sono come mc himbi attempati , che ·da pa- '1

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==