Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

f44 LA TORRE DI NONZA = La torre. di Nonza tu hai difeso da eroe : ormai il tuo nome con quello di Nonza perverrà congiunto, siinc sicuro, alla più tarda posterità. " Il capitano Giacomo non sofferse che il Generale continuasse, e tentennand•) il capo disse : = ~fisera, o misera patria, se ridotta a tale che deva annove1·arc ft·a le tue glorie la resa di un fOJ'te ! Quanto a me io intendeva ottenere perdono da voi , e questa era la seconda cosa per la quale io veniva a supplicat·vi, cugino. = Che perdono , e non perdono ! Quali malinconie ti ficchi avà nella testa? Io ti ripeto che tu ti sei meritato fama immortale, o che dovevi fare ? .= Morire sotto le rovine della torre. = A che pro? Gli uomini rimasti teco nella torre precorrendo il tuo cammino a Murato , mi si presentarono davanti dando ragguaglio intero dello accaduto a Nonza; le ragioni che essi addussero per giustificare l'operato da lot·o, così mi si mosh·arono giudiziose, così rette, così consentanee alle regole del giusto, non che a quelle della pmdenza, che se le necessità della militare disciplina non mi avessero costt·etto a mandarli in prigione, io gli avrei promossi tutfi a grado superiore; ma ciò potJ·à farsi più tat·di . = Anco me persuasero , e in ciò sta il male. Il mio angelo custode aveva infuso nelle vene del vecchio sangue nuovo, ed il suo cuore acceso nel saCJ·o furore rli patJ'Ìa pregustava i gaudii della mot·tc eroica ; ciò che appunto mi perse fu la maledetta prudenza, madre di partiti tisici, disperditrice dei generosi. .le1·i l'altro quando un poco di giorno si mise nella Torre , scesi nei quartieri dei soldati e li trovai deserti; vidi eziandio la maluriosa lettera sopra la tavola ; ella era

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