Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

LA TORRE DI NOi\'ZA lasciamn'lo sopt'a la tavola la lettet·a pel capitano , poi ttscimmo scalzi , e andando tentoni per l'aere nero i'èantonammo ratti t·atti la torre : assicurata prima mta gi·ossà stanga attraverso il foro aperto in vetta alla t·r'lp'é pt·endcmmo a scendere per la corda aiutandoci t'O' p(~di c co H le mani, i quali avemmo la cautela di fasciare di cenci perchè non si recidessero. Bene c'incolse che la notte fosse buia , imperciocchè se ci si vèdèva straccio l'altezza paurosa e il voltolare come fttsi lungo la rocca , dandoci il capo g~I'O ci avrebbet·o sicuramente fatto andare a fittone giù sopra gli scogli. Calammo in mare , donde senza troppa fatica nuot.àodo venimmo alla spiaggia, e quinci c' incammi.. nammb alla volta di Canari per unirei alle squadri - glie del Capocorso , e ron auspici mjgliori rinnovare là guérra. = Tu parli come un libro stampato, uotò allora p1·ete Settembre, e mi pare, che tu abhi più parole di nn leggio : sbaglim·ò: ma tu armeggi tt•oppo bene con la lingua, per essere poi del pari valoroso con le mani. = Per Dio santo! proi'Uppe Fedeli no; per me ha ragione capitano Giacomo; valeva meglio .morire ... = lo capisco benissimo, soggiun c Decio, bisogna, chè i fatti conformino le parole, ed è pe1·ciò, ehc abbiamo chiesto di venire con voi. == Noi non abbiamo archibugi da darvi. == Non importa; abbiamo i coltelli , c questi bastano pet véndic'are il capitano, e per morire da uomini . " J CM·si procedendo ol t l'C guardaronsi bene di scendére giù per la costa fino alla marina per eqlicar·si. poi su le scale, che menano a Nonza: ciò gli avrebbe scoperti, ed esposti senza difesa al fulminare delle :.rtiglieric, c dci moschetti nemici: fercl'o meglio per·tanto.

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