Marco Minghetti - Discorso alla Camera dei deputati il dì 12 dicembre 1863 ...

17 gere il pareggio, cioè il naturale incremento delle tasse, secondo lo svolgersi della ricchezza pubblica. E qui, o signori, se noi guardiamo le previsioni, le speranze, non dirò solo degli onorevoli miei predecessori, ma dirò francamente, le mie, e per:fin quelle della Commissione del bilancio, non si può negare che tutti abbiamo avuto dall'esperienza un disinganno. Ma se lasciamo a parte le previsioni, e guardiamo solo àlla realtà, se noi prendiamo le entrate ordinarie del 1862, e le confrontiamo colle entrate ordinarie che abbiamo nel 1863, noi vedremo che l'aumento di esse è stato di 30 milioni in un anno. Io ho qui lo sp~cchio dei varii rami sui quali quest'aumento ha avuto luogo, ed avrò occasione di parlarne altra volta. Mi limito ad accennare che i due punti principali sono : la tassa registro e bollo che ha dato 11 milioni di più, e le privative che hanno dato quasi l Omilioni di più. Quanto alle dogane noi abbiamo avuto questo anno un aumento di oltre 2 milioni, quantunque il prodotto del dazio d'esportazione sugli olii, che diede nel 1862 una rendita di 4 a 5 milioni, sia stato minimo; e ciò è avvenuto per l'aspettativa del trattato di commercio colla Francia che diminuiva quel dazio, e perchè inoltre vi era la fiducia che il Ministero, anticipando le disposizioni di quel trattato, avrebbe esso stesso tolto quell'ingiusto balzello, per il quale dovevasi da alcune provincie pagare,un dazio di esportazione per spedire una merce in altre provincie dello Stato. Infatti per quanto sia il mio desiderio di conservare allo Stato tutti i proventi, l'ingiustizia e l'assurdità economica e politica di 2 o

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==