Sante Zoli - Metodo facile e economico di preservare e togliere dalle viti ...

lllfl;(è~~~~ ~~~~w~ :lJr /~ DI PRESERVARE E TOGLIERE DALLE VITI r: ATTUALE ~LltllTTIA Il più sicuro me: :o di togliere nlOltt malattie cht affliggono; Vtg~ablll è Il btn coltivarli. l danni cagionati alle Uve in Europa, e particolarmente in Italia ed in Francia dalla malattia sviluppatasi da più anni nelle Viti di ogni specie hanno richiesto le cure dei Governi, e lo studio degli Agronomi , i quali videro cou dolore distruggersi uno de' principali prodotti d' industria-agricola con grave pregiudizio del pubblico e privato interesse. Molti si sono occupati di rintracciarne la causa , studiandosi scientificamente e praticamente di ritrovare un modo atto a sanare le Viti dal contratto malore; ma finora non vi è stato suggerimento che valga alla tanto desiderata preservazione, e la malattia seguitando ad infuriare ha distrutto anche quest' anno in gran parte le Uve .

-2V ' laa chi di ce, che In malattia in discors~ cl bb . . · · l' fìr-.Jdi dl'Ile pnssnte invernate; altl'l e ns1 m r1g1c 1 ~ . . . d · so rmiun"'ono doversi a lle eccess tve p10ggte ca ute m pri'~ave~a; molti l' attribu i sco~o nlle. neb~ie ~ociv~ che si estesero di frerruente sm camp1 colt1vatt, altn finalmente colla scienza attribuiscono questa malattia ad una pianta crittogama come il carbone ne! grauo. Prima dunque di proporre . un me.torlo d1 cura preservativo, credo opportuno clt affacc111re alcune deduzioni sulla ricercatn cau~a. L l' meteore sop rall l'gate banno in tutti i tempi pregiudicato più o rueno i vegeta bili , siccome più volte è accadu to specialmente in territorj di molta estensione, tnnto al pinno, quanto al colle e al monte; ma sempre parzialmente, colpendo quelli posti sui terreni corrispondenti a cattiva ubi cuziooe, o peggio ancora ad un11 tri sta es posizione. Nei passu ti anni in vece, ed anche nel presente le Viti solnmente furon viste ad essere prese da una g rave malattia, in tutt e o quasi tutte le provincie cl' Italia e d'altre Nnzioni con maggiore intensità al piano, meno sul colle, pochissimo sul monte. Quindi si tlovrebbe credere, che dai ~empre tristi effetti de lle mc teor~ r~t.nane~ser? preset·vati tutti li vege ttubili, nuche 1 ptu deltcntl 1tneno. le Viti; la qual cosa è assurda secondo l' esperienza agronomica, inse"'naodo que~ta che in simili circos tanze, cioè d' i~perversnotl meteore, e a pari condizioni soffersero più o meno u~ disturbo nel nutrimento, ~o' imperfez ione. vegct.att~a, n_on solo le Viti ma ben a ocbe i Gelsi e 1 fru ttt d og01 specie. Dalle oss~1·vazioni meteorologiche SI e riscontrato una spectale condizione udl' audameuto delle

3 stagioni, in causa della quale si è prolungato ol i re misura la stagnnzione dell' aria umida e nebbiosa, una temperatura fredda fino a lungo nella primavera, ed un sopravvenire di un caldo eccessivo ad un tratto per cui la vegetazione è stata sottoposta a delle variazioni sempre poco propizie al corso o'rdinario, e regolare per 1,, perfezione delle sue, produzioni . Queste variazioni se hnnno prodo tto dei diffetti, egli non è per altro a dispera rsi , ed è a credere che mediante un' accurata coltivazione si può riparare a t~li morbose influenze. Peoetrnto io da ll e conseguenze di questa disgrazia che produce scnrsezza di prodo tti alla vita umana necessarj, rivolsi fino dall' anno scorso le mie osservazioni a l prog resso di questa mnl,lltia, e colla scorta di esse mi dedicai ad una esperienza, che vado ad esporvi . N cl mese di Ouobre in giorni asciulti feci lo· g li ere il terreno all' intorno delle Viti aflelte dalla malattia col formarvi Je buche di prnlicu per concimarle, tagliando prima di tutto quel radicume o barbole che trovai nella radice, e che sono tnnto llnnnose alla pianta , ponendovi all' atto di questo lavoro per lo s trato di I5. centimetri di a ltezza cenere di legna mista a polvere di strada, (od an· che polvere di calce) n<:>lla proporzione di uno di cenere e due di polvere. Il terreno in cui io faceva l'esperimento era argilloso-quarzoso-calca re. Poscia vi misi sopra un concime ca ldo, col aver lasciato le buche aperte per tutto l' inverno, e cioè fino ai primi di Mnrzo. Nel suddetto mese di Ottobre feci potare le Viti in giorni asciutli avendo queste l' età di circa anni 3o. Subito dopo la potngione stropicciai

·-6.- li edali delle Viti con capecchio se?za olf~~dcre mi· ni~amente la pianta' e togli e~dov• ~oo d•l•&eoza la vecchia scorza, quindi i lichelll ed • mus~h• e .qua· lunque deposizione della crittogama; pose•~ sUJ pc· dali medesimi vi passai sopra con acqua d• polver~ eli · strada nella proporzione come .appresso· .PresJ un. mastello e vi posi entro una hbbra me~nca o kilogramma di acqun ( 3. libbre, ~oco meno d1 ~or: Il) · vi ag"iunsi sei oncie metnche abbondanti d• }Jor'vere di ~trnd~ ( ci~·ca 2.. li?bre ~i Forll ); ~escolni il tutto con un oncu1 metnca d1 cenere ( c1rca 4· oncie eli Forll ). Con tale preparato, per mezzo di un grosso pennello ,vi diedi sopra lungo li pedali delle Viti diligentemente eia per tutto come si suoi d are la vemice ; cioè, a quelle appoggiate agli a lheri per l' altezza di due metri e mezzo circa, a quelle basse o a lacciaja per l' nhE'ZZR di soli ottanta centimetri; gunrdnnclomi bene di non acceca re le gem· me: lungo il filone feci eseguire un fosso pel libero scolo delle acque, senza più toccAre le Viti ne' mesi di Dicembre, Gennaro e Febbmro : solament e sul finire di Marzo ed in Aprile praticai in giorni asci utti In vangatura profonda e prima che spuntassero le ~emm~; nel mese di Giugno dopo che io ebbi tolto 1. trai~ , superflui alle Viti vi feci gettare con sbrac· c1o d1 pala, Jella polvere di strndu, e questo precisamente ali a lzata del Sole. In Agosto praticai la zappa ta alla profondità eli 2.5. cen time tri . Finulmco1~> circa _n metà ?i Seuemhre rimasi per~uaso clac ponendo 111 opera al metodo suindica to la vendemmia nndava a presentarsi ltdice con Uve sane e ben mature. Molti diranno' s:m't poi vero c he ~i a bbiano

-5questi effetti? Agricoltori carissimi l volete ad evidenza averne una prova? volgete l occl1io alle Viri situate sul ciglio de' campi lungo le ~i~ . p~stnli, ove per il polverio che 8$ iqnalza col continuo' passaggio di vetture e ,carri, le troverete coperte di polvere di strada, in hel!a floridez~a con lJve sane'~ quando invece a poca distan'za e nell' interno <le' .campi le l )l scorgerete prese dal malore. Le suddette pratiche da mi'! eseguite con ogni accuratezza mi condussero ar felice risultato di vedere crescere e dilatarsi le Uve p~rtate da questé Viti, senza che mai fossero a fre tte dalla malattia, e sono lieto di potere 11nnunciare, che sono giunte a perfetta mat n razione, senza c he se ne sia guasto un solo grano. Mi sono poi tanto maggiorment e persuaso della efficaccia di un tal metodo preservHtivo, perchè le Viti circost11nti e nello stesso cnmpo uou trattate con questa speciale coltivazione hanno data un' Uva tutta malata, e non buona. lo non pretendo di entrare io alcuna discussione scientifica sulle cagioni vere degli effetti da me ottenuti , pure dirò ciò chP. io ne pensi in proposito. La coltivazione fatta al piede delle Yiti è utilissima nel mio modo di vedere, perchè gli elementi da me adoperati sono stimolanti la vegetazionf' , e quindi avvivano l' esercizio delle funzioni traenJo maggiore abbondanza di succhi, ed una vegetazione prolungata con vigore, per cui lo stimolo e la natura de' principj stessi da me usati, e specialmente In potassa e la calce, possono avere influito a pa· ralizzare l' azione mortifera della meutovata crittogama. Tornando al metodo suindicato di preservazione

-6delle Uve; le Viti giovani tanto ne' filari che ne' vigueti debbono essere trattate come fu superiormente suggerito per le Viti vecchie, meno che alle giovani gli sarà eseguita la potagione io primuvern prima che il succhio sia io movimento gettandovi sopra la polvere di strada ogni volta dopo che sono state bagnate da abbondanti pioggie. Vogliasi poi, anzi che guardare allo stile con cui furono scritte queste poche linee, tener in conto lo scopo vero, il desiderio dello scrivente, che fu ed è quello di rendersi giovevole ul suo simile. Forlì 16. Settembre 1853. SANTE ZOLI Ingegnere• .

Forolivli 24 Stptembris 1853. Imprimatur Pr. 1'/iOUJ.al Ang. CianciarelU O. 1'. S. 1'. L . et Vie. S. O(f. Dii 2S ttju1dlm Imprimatur ·- SWnidau1 Aclu. Suegliati Vie. Gen. G• .duu• .dlbtri Reu. Gou• • l•ORLÌ. DALLA TIPOGRAFIA CASALI .

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