F.S. Merlino - Questa è l'Italia

60 F. S. MERLINO « l'oro straniero» che ha provocato il sacco dell'8·febbraio. Era oro che grondava lacrime e sangue del popolo, sottratto soidc su soldo al lavoro del povero e al faticoso risparmio del piccolo borghese, accumulato con procedimenti di « alta finanza», nelle casseforti di alcune banche privilegiate e di alcuni politici, scritturati per far riuscire il piano della campagna» 21 • · Signori, diceva una volta l'onorevole Cordova ai suoi colleghi della Camera dei deputati il 4 giugno 1879 - in mezzo all'entusiasmo universale per l'emancipazione politica, ci fu in Italia una classe che si dedicò a speculare su tutti gli atti e i fatti del giovane regno; la potenza assorbente, dilapidatrice· di tale stato di cose si misura dal numero dei miliardi di debito pubblico che pesano ·sul bilancio dello Stato, il su~ patriottismo e la sua moralità dal corso forzoso estorto alla nazione il giorno stesso in cui i nostri valorosi soldati cadevano sotto il piombo nemico sul campo di Custoza, la sua influenza dal risultato irrisorio e nullo di ogni nostra inchiesta, dalle grida unanimi, assordanti che s'alzano da ogni parte, quando si accenna a toccare il monopolio della banca, che ha succhiato la giovane nazione fino al midollo rendendola rachitica e impotente ... Dal 1866 a bggi le grosse speculazioni (i « carrozzoni ») sono state specialità delle banche, delle società ferroviarie, di quelle di bonifica; dopo avere, con questo mezzo, estorto milioni alla nazione, si è fatta bancarotta e si è venuti a elemosinare allo Stato centinaia di milioni, che son stati accordati: oggi si inizia una nuova serie di pasticci (novus ab integro sa-eculorum nascìtur ordo); è il turno delle provincie e dei comuni». Queste severe parole furono pronunciate in occasione della discussione di un progetto di legge, in cui la .nazione intera fu resa responsabile delle dilapidazioni degli amministratori della città di Firenze, con gran gioia dei giocatori in borsa della città, che furono rimborsati dallo Stato. Piu tardi fu la volta di Napoli e di Roma, che tesero la mano implorando il soccorso dello Stato: e di nuovo i contribuenti furono salassati. avev.mo ceduto le azioni, il cui valore nominale era di 500 lire e il versamento effettuato di 275, al prezzo di 50, 40 e per la maggior parte 5 lire, di guisa che la condanna rimaS\! senza esecuzione. 21. Si parla oggi con molta Ìnsistenza d'un progetto di banca unica che il Ministero avrebbe in pectore. E' superfluo dire che cosa significhi quest'altra unificazione. BibliotecaGino Bianco

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