F.S. Merlino - Questa è l'Italia

F. S. MERLINO i wiinistri possono prendere le piu arbitrarie decisioni. Non parlerò neppure della nomina di commissarii stipendiati, scelti fra i personaggi parlamentari e illegalmente mantenuti in funzione, dimenticando il ministro di ricostituire una amministrazione normale. Neppure parlerò dell'ordine impartito ai prefetti di cancellare dai bilanci delle opere pie le spese di culto prescritte dagli statuti, ogniqualvolta la loro esecuzione non sia suscettibile di sanzione giuridica, ma soltanto sia affidata alla coscienza degli amministratori. Ma non posso tacere sulla riforma della Cassa di Risparmio di Milano. Questo istituto, che funzionava in modo perfetto, fu costretto a una riforma a dispetto deìle clausole della legge del parere del Consiglio di Stato e dell'opposizione della Corte dei Conti: e si può ben credere che la politi~ non fosse estranea a questa faccenda. Ma, una volta emanato il decreto, come e a chi la Cassa di Risparmio di Milano potrebbe ricorrere contro la violazione dei suoi statuti, o per irregolarità nella procedura seguita? La voce del Consiglio di Stato e quella della Corte dei Conti erano già state ascoltate invano, il Tribunale non era competente. Il ministro dell'Interno poteva dire anche lui: Papa locutus, causa finita 25 • Riguardo al Ministero delle Finanze il Minghetti fa notare che, quantunque una delle cause principali della caduta della Destra (cioè del suo ministero), nel marzo 1876, sia stata il rigore fiscale e le vessazioni nell'esazione delle imposte, è strano che la Sinistra, succedutagli al potere, non abbia in qualche modo riparato agl'inconvenienti ch'essa deplorava. « Il nuovo censimento delle proprietà immobiliari fu eseguito senza che si migliorassero i metodi di valutazione del reddito - metodi èhe si riassumpno nell'arbitrio amministrativo 26 • Quanto alle dogane, c'è accanto al Ministro, un con1itato di esperti e, in caso di contestazione fra contribuente e gli ufficiali di Finanza, sulla classificazione della merce, il Ministro 25. La legge in discussione sulle opere pie accorda difatti al ministro di disporre in modo assoluto di quasi tutto 11 patrimonio di quegl'istituti. 26. Per la legge 1 o marzo 1886 sulla perequazione fondiaria tutte le questioni vengono decise in prima istanza da una commissione comurnile, compost·1 di persone nominate dal consiglio comunale; in appello da una commissione i cui membri son nominati in parti uguali dal Consiglio Provinciale e dal ministro delle Finanze, il quale nomina inoltre il presidente della commissione e pertanto ha la maggioranza; in fine in ultimo appello da una commissione tutta di nomina ciel ministro. In tal modo la povera commissione comunale non ha che un voto platonico e rutto dipende dal ministro. BibliotecaGino Bianco

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