100------------- Epicanno Garbino 63. - Il monopolio del trasporto di tutta una merce, come per esempio del carbone o del grano, 11011 sarebbe possibile; urterebbe contro le convenzioni iniernazionali o ci esp-orrebbe, a gravi rappresaglie. Quello · che può accadere più facilmente è la concessione· di una i:<iserva dèl tra.sporto del carbone occorrente allo Stato per la marina da guerra e per le ferrovie. Sonc, circa 3 milioni e mezzo di tonellate all'anno, che dovrebbero dare lavoro a quella famosa marina da car·ico di Stato prospettata da coloro che non sanno l'us·o che la burocrazia ha fatto del tonnellaggio durante la guerra. Riserviamone il trasporto alla marina nazionale: a quali coodi~i'Oni? A quelle correnti? No certo, perchè a quelle conent.i le nostre navi potrebbero caricare benissimo, senza bisogno della riserva a loro favore. Allorn a 'condizioni migliori? Quale sarà la base del miglioramento? Spunterà qualche altra figura -economica simile a quella del giusto prezzo riesumato nelle recenti agitazioni sul caro viveri? In qualunque caso non è chiaro che le ferro,vie·, già in passivo, dovrebbero pago re le spese della mancanza di traffico? E le ferrovie non sono i contribuenti? Ma il pe11icolo più grave non è in quest'O, quanto nel -fatto che con tali forme di noleggio, a qualcuno cl·egli armatori verrà poi il desiderio di sbarazzarsi delle navi. Che male ci sarebbe se lo Stato si formasse una flotta da carico per i suoi trasporti? Alla burocrazia la memoria delle gesta compiute durante la guerra farebbe brillare gli occhi: allungare i termini del noleggio, consolidare il privilegio e passare all'esercizio statale della marina da carico, facendo pagare allo Stato la svalutazione delle navi, sarebbe affare facitissimo in un ambient~. proclive alle nazionalizzazione .per la mania dello interventismo statàle; e noi. ci troveremmo con una marina da carico di Stato che sarebbe un'altra incognita terribiìe per la pubblica finanza. 8, I .e Gino Bianco
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