Epicarmo Corbino - Marina mercantile italiana?

102 ------------- Epicarmo Corl1ino forse in definitiva' il provved,imento si ris•olverebbe a danno della stessa marina. Quale inte,resse avrebbero infaHi i vettori a migliorare il materiale in tonnellaggio, velocità, arredamenti e trattamento? Non c'è da sperare sulla possibilità di una concorrenza nazionale; le difficoltà del traffico limitano il numero degli armatori e rendono facilissima la formazione dei trust. Nè è a sperare che il trasporto dei passegged di classe possa sostituire quella concorrenza che mancherebbe per gli emigranti. La concessione del monopolio, escluderebbe dai nostri porti anche le navi addette al trasporto dei passeggeri di lusso perchè, senza il traffico della emjgrazione, esse non troverebbero più il tornaconto ad ,esercitare le linee. Così mentre oggi l'emigrante si avvantaggia di lauti miglioramenti nelle condizioni della traversata, dettati dalla. concorrenza. internazionale per il trasporto dei passeggieri di classe, a monopolio attuato dovrebbe contentarsi solo di ciò che gli garentisce la legge sull'emigrazione, oppure dovrebbe indursi a compiere la traversata da porti stranieri perdendo la qualità e .la tutela degli emigranti. Noi abbiamo detto che la marina deve essere cons:- derata mezzo e non fine, nell'interesse della economia generale del Paese. In questo caso, per una parte che è facilnrnntc determinabile a priori, essa è anche indispensabile per le ragioni di ordine politico-m!litari già esposte; un intervento dello Stato dovrebbe solo aver luogo quando fosse evidente che la iniziativa privata da sola non sia adatta ad assicurare il minimo di tonnellaggio necessario, sopratutto per la concorrenza demolitrice della marina straniera. Ora, in materia di trasporto di emigranti, la marina nazionale è g,ià in condizioni tli privilegio per il fatto stesso di non essere straniera, e non credo perciò che il ca.so temuto sia possibile ad avverarsi. Tuttavia, dovendolo fronE:s blìoteca Gino Bianco

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