Il 5 agosto : grido italico

GRIDO ITALICO.

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• 5Geme in cupo lel:argo, e orrendo un segno Ha la natura che non fu mai visto, T1·anne quell' ora in che su duro legno Pendeva il Cristo. Ahi la morte di un popolo somiglia Alla morte di Dio! sotto la mano Del ,manigoldo reo che la ripiglia Cade ~lilano! Cade e par che d' un demone il supremo Fascino, aimè, l'arresti in mezzo a quella Generosa ira che il sospiro .estremo De forti ahbella!

-4 Le vestite di bruno ombre famose De,.Gueri·ier di S. Giorgio .che la tromba Svegliava, Lotte ripiombaro ascose Dentro la tomba . .Tu sei ,·in la o Metropoli che suont Perchè all' lmpero umil'iar l' orgoglio Spesso potevi, e festi i tuoi Ladroni Tremar sul soglio? No, tu dormi nel tuo cupo sospetlo. I\1editabondi e di lor lauri adorni Vegliano a piè del tuo funereo letto l ciuque giorni. E ' 'eglieran per Dio! su quella calma Di morte insino a che risuscitando Il popol d ' una man terra la palma, Dall ' allra il brando ! Ora - impensata anomalia! la vita Di libet·tà, della speranza il riso, E quella che parea feste infinita Di Paradiso; Tutto inY0lve Fortuna in muto affanno ; E con ga udio infem al gridar si piace Sulla Yuuta cittade il suo tirann·o : Ordine e pace.

5 Oh che fai dal balen dei sette troni Altissima e temuta ira di Dio? Nel di delle battaglie onde abbandoni Il popol mio?. Sovra P alma Cillà turbo sì fiero Non senza alta cagion fi11·se discende : All'anima che sente il tuo mistero Squarcia le bende. . Stretto dal grido che scuotea la terra 1 Sospettoso dei popoli , e del serto Avido, mosse alla Lombarda guerra Re Carlo Alberto. Concitò affetti, sdegni e parlar va~o; Soli lasciò i fratelli , e lento lento Tanto aspettò che dall'indotta mano Fuggi l ' eveuto. Ahi sotto i quattro baluarJi g1acq~e Addormentata la rirtù de l forte, Che, dcstosi ; trorò come ~ Dio piacque Scompiglio e morte. E la fame, e l' inganno, e la fatica, E l' ignal'ia dei duci, e il sole ardente , Tra le iìla pugnar de'Ila nemica Barbara gente. l·

\:' -6 I Lioni fuggian. Milano invase Tutta un terror di tradimento nero; Disparve il re d'Italia e l' uom rimase Di Troeadèro. Fu vera frode? Spesso l'infelice I dritti invoca dell'età futura: D' Italia un falo antico a noi sol dice Che fu sventura. Ma Iddio favella con i duri eventi, E i popoli a1nmaestra. Oh tanti e re1 Casi patisti, Italia, e ancor non senti Ciò che far dèi? Al culmine dell' Alpe onde conversa Tieni la fronte? Sfiderà la terra Francia per te scendendo all' universa Ultima guerra? Che speri tu? nuovo un mercato pende! L' aperser della Senna i nuovi Eroi, E di nuovo la carne ivi si vende De' figli tqoi! Là del Tamigi i mercadanti acco~tì, Baciando in fronte la convulsa Francia , Pongon con lei l'italiane sorti Sulla bilancia. • . . ,

-7Quinci dei vinti, la sfiducia e il pianto, Del vincitor l'orgoglio all'altro lato; E l' eyento fatai, gridano intanto, È consumato. Ah sciagura ti! E delle genti il dritto? Di Dio la voce, e la giustizia eterna ? Perchè l ' uom lo compì fassi il delillo Virtù superna? Oh nel da vot tradito ordin del mondo Vi tocchi un giorno la medesma sorte; Si mostri ancor su vot dritto fecondo Quel del più forte ! Rugge il nembo , e su te , Francia , s' aduna , Che alla promessa e al tuo concetto or manchi , E i· popoli e i potenti e la fortuna, E il Cielo stanchi. E gua t se colla .perfida Inghilterra Di nuovo alla rapace Aquila regia , Ultimo nostro haluardo in guerra, Vendi Vinegia! A Francoforte il vel rompasi e cada; Vegga Lamagna ciò che il mondo accenna , Che in Italia pugnò la vecchia spada Sol contro Vienna!

-8Italia , tu non agitarti Invano, Non spe1·ar nelle tue carte loquaci: Aspetta un gromo che non 'e lontano ; Armati, e taci . " l '

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