Il governo fascista nelle colonie

CONCLUSIONE La conclusione appare chiara per sè dalle pagine che precedono. Contrariamente al borioso gerundio che si è voluto inserire nell'ultimo discorso della Corona ( « ripristinando il prestigio dello Stato nelle colonie ») la sicurezza e con essa il prestigio son andati perduti in Libia, o son raccomandati ad una impalcatura di apparenza, senza base nella realtà; questa impalcatura può trarre in errore le comitive di persone della società elegante che il governatore invita a Tripoli, ma non ingannano nessuno dei vicini d'occidente e d'oriente; con quanto aumento di nostra influenza, nel campo coloniale, a Parigi e a Tunisi, a Londra e al Cairo è facile immaginare. Nessuno poi, nemmeno il turista mondano fascisteggiante, può esser ingannato in Bengasi, se lo stesso sig. Zoli, che è pure il responsabile della politica dell'on. Federzoni, e che costui nominò contrariamente alla legge segretario generale del Ministero, confessava recentemente in un articolo che tutte le tribù dell'interno, i Fuacher, gli Abid, i Braasa, gli Abeidal, che da anni ci eran devote, ci hanno oggi abbandonato. Del resto, il fatto che fuor delle porte di Bengasi non si esce è più eloquente di ogni confessione. Biblioteca G no B 8'1CO

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