Il governo fascista nelle colonie

CIRENAICA 33 doloroso di Janina, la condotta diplomatica fascista della vertenza fu proprio quella che impedì di avere una soddisfazione italiana, e dovemmo contentarci, sia pur travestendola con abile scenografia per uso interno, di una soddisfazione puramente teorie:. data ~11'Italia, 1 Inghilterra e Francia unite. LA ROTTURA COL SENUSSO Nulla di più miserevole degli inni coi quali fu ce• lebrata in Italia la rottura dei patti e la dichiarazione di guerra alla Senussia. Fu, così, distrutta in un momento un'opera politica costruita faticosamente in un decennio. Tutti i Gabinetti che si eran succeduti dal 1912 avevano messo a caposaldo della politica italiana in Cineraica la convenienza assoluta di giovarsi della Senussia come strumento di governo e di penetrazione, cercando di stabilire buone relazioni con es• sa, sempre nell'orbita 9ei diritti sovrani dell'Italia. Continuità, questa, veramente mirabile in cui convennero tutti i ministri degli esteri e delle colonie, da Di San Giuliano e Bertolini a Sforza, Rossi e Amendola. Questa concezione era divenuta realtà col modus vivendi concluso colla Senussia nel 1917, quando si provvide anche ad accordi coll' Inghilterra e la Francia per disciplinare la comune azione nei rapporti col Senusso. Questo insieme di atti, interni ed internaziona1i, saviamente collegati fra loro, dettero in mano nostra il controllo della Senussia e assicurarono la pace alla Cirenaica; la quale potè co,;ì traversare in piena tranquillità il periodo della guerra mondiale, che ci fu invece sì fatale in Tripolitania. Se non si voleva dar peso, colla leggerezza dell'era nuova, ad una continuità di pensiero che andava da Giolitti e B I otcca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==