Alla gioventù italiana

-35cagione al provvido governo di Giuseppe II imperatore c oi Leopoldo fratello di lui: questi ùue grandi person~ggi amavano il oone per sè stesso e per la felicità degli uomini, non già per secondi fini. A ttentarnente meditando le storie delle nazioni , e tutte le più piccole relazioni, e i fatti materiali e intel - lettuali considerandone, ci sarà agevole conchiudere che di età in età, di secolo in secolo l'umanità crebbe sempre nella civiltà e nel progresso di ogni instituzione al vivere socievole appartenente , pel retaggio delle cognizioni c dello sviluppo intellettuale dei suoi antecessori. È questo un fatto incontrastabile. La società umana è come una famiglia, i cui mem~ri succedentisi eredano i prodotti degli antecessori. Nella stessa guisa una generazione sottentra a un altra; porta in retaggio i pianti e le fatiche di qnelle a cui è succeduta e li da in legato a quelle che dopo di .lei . sono per venire. Non è del mio proposito venire qui discorrendo di-, stesamente di tutti gli elementi che ereditò il secolo XVIII, che lo condussero in uno stato d'insolito fermento e attività, e di farne conoscere gradatarnente le cagioni e gli effetti che di secolo in secolo mirabilmente si avvicendarono congegnandosi 'con un ordine sovrumano. Troppo lunga una tale impresa sarebbe, e non certamente acconcia agli orneri miei. Basterammi di accennare solamente e per sommi capi i precipui fatti clie . menarono l'Europa in quella condizione nella quale la vedemmo prima dello scoppio della rivoluzione francese, e che spiegano i_n qualche modo l'odierno ordinamento delle insli tnzioni sociali, lo stato progressivo degli studi i, e infine la grande libertà politica e religiosa, e i governi misti o rappresentativi, cui l'Europa moderna ha volte le sue mire. Dagli Etruschi s' ebbero i Greci la civiltà (4) ; da

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