Alla gioventù italiana

- 1B1noria nostra questi n1artiri della libertà Italiana richiamando, c la scellerata politica dci gov~rni di Napoli e di \T icnna in piena luce mettendo, accesi ci avrebbe di una forte ansietà di vendetta, e sempre più concitati .a volere di là dall'Alpi, lo stolido e brutale tedesco cacciato. Nonostante le mie ricerche, non ebbi campo, siccome daHa lettera <1he procede questo mio scritto bene si comprende, di fornirmi di tutti gli schiarimenti necessari, aJiìnchè una storia esatta c precisa vi avessi potuto offcrire e presentare. Non però sono io destituito di speranla ~ di poterla fra qualche tempo mettere assieme, di que' doeumenti corredandola, che le persone alle quali, a tal uopo io scrissi, si piaceranno mandarmi. Vi presento intanto, Italiani, con que5to lavoro nn discorso che può aversi in luogo di proemio : nel quale alcune cose io tocco pure dei fratelli Bandiera, tratte tutte dall'opuscolo su tale obbietto pubblicato da Mazzin i. , V errò 'anche descrivendo e ai vostri occhi rappresentando le cupe arti da Napoli e dall'Austria praticate, acciocchè i Bandiera sui napolitani lidi, piuttostochè in altri più agevoli e propensi .alla sollevazione, approdassero. Infamie ch' io vorrei manifeste, che insapute non si giacessero, o spente o tolte dalla memoria de' miei connazionali, e di tutti coloro, ne' cui petti albergano germi di giustizia, di religione, di amor santo di patria. Ma in ciò fare altra penna, il confesso, più valevole fora stata della mia : un novello 'facito potrìa solo ;lcconciamente ritrarre. al vivo la insidiosa politica del degno discendente di Ferdinando IV, e del Gabinetto' tedesco, ai posteri tramandando · la immora'li Là, non mai abbastanza detestabile, di questi governi. Se non che que' fatti pei quali una indubitata e chiarissima manifestazione dei loro intrighi, apparirebbe, si stanno sepolti negli arcani dei Gabinetti, e pubblicare non ci fia dato sino a che o noi , per la imbecillità nostra

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