Alla gioventù italiana

. 119 .fatti storici~ i ~nali · certamente ai dotti non giungono nuovi: n1olte cose- saranno eziandio trite e ripetute, equesto ho 'io fatto a bello studio, non essendo mai abbastanza ripetere quello che ridonda a vantaggio nostro: · Parrà pure ch'io abbia sovercbiamente usato le voci di tirannide e di despotismo, le quali a dètto di uno illustre italiano, che altamente ammiro, sono Alfieriane espressioni , e fanciullaggini. A far conoscere questo errore voglio alcun poco soffermarmi su tale argomento. Una moltitudine di uomini i quali si assoggettano alla dipendenza di un potere, che chiamasi sovranità, co:.. s tituisce la società civile. Lasciando da parte i diversi TI10di coi quali si può arcquistare la Sovrana podestà' sla- })iliamo che questa trae origine ed . ha il suo fondamento nella volontaria sommissione di un popolo, e facciamoci ad investigare quale scopo ha égli avuto nel prendere una siffatta determinazione. La grande indipendenza, la grande libertà che ognuno godeva nello stato di natura era fonte di moltissimi inconvenienti , principalmente quando venivano in contrasto gl'interessi e le passioni. La nece·ssità di evitare questo stato di disordine, di confusione e di incerta tranquillità costrinse gli uomini a stabilire. la società•civile e la podestà Sovrana. Il debito però , anzi lo stretto obbligo di questa, è di procurare la conservazione. ]a prosperità e il benessere del popolo che l'ha trasmessa. Contenendosi la sovranità in questi limiti è legittima; dal momento che vi si discosta cade nell'abuso e nell'arbitrio. La sovranità adunque per quanto assoluta sia, è sempre limitata dalla intenzione di coloro che l'hanno costituita, e non può altrimenti operare se·nza essere arbitraria e dispotica. ' Il principe che è rivestito del sovrano potere, può non procacciare appieno il bene e Futilità del suo popolo per inettitudine, e per rnancanza di volontà. Nel primo caso € compatibile, e non mancano modi pacifici per ap- . J l ,

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