Giacomo Sani - Discorsi pronunciati alla Camera dei deputati ...

50 Ma non si può lesinare e, quasi oserei dire, si cieve pochissimo discutere, quando si tratta di quella maniera di spese che devono servire a metterei in completo stato di difesa, co·me fortificazioni, armi, munizioni, vettovagliamento, ecc. (Bene!) E qui per dire il vero la responsabilità cade tutt.a intera sul ministro della guerra. Tocca a lui ultimare i suoi studi ; tocca a lui fare i suoi piani; tocca a lui a venire alla Camera e dire: signori, io sono in grado di ultimare in tre, in due anni queste opere, di compiere queste provviste: ma mi occorrono tanti milioni. Ed io sono certo, o signori, che non vi sarà screzio alcuno: vi potrà forse essere tra gli uni e tra gli altri differenza di modi, ma nessuno oserà assumere in faccia al paese ed in faccia alla storia la tremenda responsabilità della ripulsa. L'incolumità della patria sta al disopra di tutti i partiti, di tutti gli interessi. La seconda maniera d'enonomie, quelle cioè che derivano da saggia riforme, fu più volte trattata alla Camera, ed io stesso ve ne tenni parola l'anno scorso in un discorso che voi accoglieste con una benevolenza senza pari. Delle ultime potrei' intrattenervi anche ora, ove non avessi già troppo abusato della pazienza vostra ed ove non avessi fiducia che qualche altro _collega nostro vorrà occuparsi di quest'argomento. Ma ciò nullameno credo d'esprimere una convinzione non soltanto mia, ma divisa da molti altri, dicendo che nell'amministrazione della guerra si possono, bene inteso che parlo dei servizi meno importanti, effettuare tante economie da provvedere ai bitiogni meno urgenti. E qui, o signori, mi aia permess9 di

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