Giacomo Sani - Discorsi pronunciati alla Camera dei deputati ...

17 Queste, del resto, sebbene di gran peso, non sarebbero che ragioni indirette siccome quelle eh~ sono. tratte dall'esempio degli eserciti stranieri. Ma a dimostrare che il danno derivante dall'assottigliamento delle compagie nell'intervallo fra il congedo della classe anziana e la chiamata della nuova leva è, se non esagerato, almeno alquanto in· grandito, si possono addurre delle ragioni dirette ed incontrastabili, cioè: l o Che al fervet opus estivo delle esercitazioni, dei campi e della marce-manovre, periodo di Ja.. voro e di attività somma, deve necessariamente succedere la sosta ed il riposo, i quali, se non fossero consigliati dalla legge fisica1 sarebbero imposti dalla stagione autunnale ed invernale, dal cambio delle guarnigioni e dei distaccamenti. 2° Che in questo periodo, anzichè dannoso, torna utile l'effettivo ristretto, perchè non si fanno evoluzioni di campagna, ma istruzioni individuali ed elementari, le quali richiedon9 molta cura per parte degli istruttori e tanto più riescono profittevoH, quanto :minore è il numero dei discenti. Ed è appunto per queste considerazioni che l'onorevole Velini, sia oggi, sia in precedenti sedute, ed io rammento quella .del 20 giugno 1878, dichiarava alla Camera come egli e l'onorevole Serafini e l'onorevole Corte, commissari per la legge di leta sui nati del 1857, non avevano creduto di preoccuparsi di questa condizione di cose ed avevano, mi pare, mantenuta ferma la loro opinione favorevole ai congedi antic!pati. Certamente, o signori, l'intervallo che si frappone fra il congedo della classe anziana e la chiamata

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==