Leonida Bissolati - La ipocrisia reazionaria

11 sione, perchè ~iamo convinti di una verità . ' o di quella che crediamo verità, ed è che le cartt', le formule, gli statuti, comunque siano fatti, no_n valgono per sè stessi, ma valgono per le forze che li fanno valere. Quindi noi non possiamo. consentire di fare il litigio C11riale, se veramente questi - provvedimenti rientrino nella lettera del nostro Statuto ; possian1o però osserv.are eh~ ~voi con que-;ta tesi, siete stranamente sovver~i vi, perchè venite- ad -affermare che nello · Statuto possono trovare base provvedimenti lesivi della libertà. Ma eome? Lo Statuto è - dunque un tale meccanismo in cui si possa ~ ' mettere questa forma d' jngranaggio? E un tale albero in cui si possa innestare il ramo della violenza? Quale t.ranello, vi si può -Chiedere, è dunque il vostro Statuto che si presta così docilmente alla sopraffazione delle minoranze? Il Governo dunque non ha osato prendere l'atteggiamento leale, sicuro, venendo a dirci: sì, questi provvedimenti _sono anti-statutari e sono specialmente contro le minoranze. Nè questo atteggiamento poteva essere pr~so da quei deputati ch.e appartengono ad un genere molto ibrido che si dispone ad approvare il passaggio alla Heconda lettura ma facendo mille riserve ed accennando ad infinite varia11ti sugli art~coli dei progetti tanto per tenersi aperte due porte dinanzi ai propri elettori ed, a seconda che il vento tirerà, passare per conservatori o _per demo-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==