Alfredo Baccarini - Discorso ... pronunziato in Bologna nell'adunanza del 6 novembre 1881

MINISTRO BACCARINI PRESIDENTE DEr~ L'ASSOCBZION l' COSTITUZIONALE PROGRESSISrrA DEI....LE ROMAGNE PRONUN~IA.TO lN DOLOO~ .~ nell'adunanza del 6 :rrv vemLre 18P;1

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DISCORSO DEL MINISTRO BACCARINI P RESIDENTE DEijL'ASSOCIAZIONE COS'riTUZIONAL~ PROHRESSISTA DEl.. I~E ROl\fA4.;.NE PRONUNZIATO lNBOLOGNA nell'adunanza del 6novembre 1881 ROMA T IPO GR AFIA E RE DI BOTTA 1881

,. . .,. . ' ) EGREGI E CARISSIM.I ·AMICI! · Volgono ora~ai due anni dacchè la c~rri­ :spondenza d'affetti così cara al mio cuore Bbbe ad interrompersi, nelle sue dirette Inanifestazioni, al sopravvenire improvviso delle -elezioni generali. , Cessata appena quella causa delicata, voi vi .affrettaste a farmi l'onore di · richiamarmi a questo seggio, altissimo per me, di vostro presidente; ed è · perciò. che ~i tardava . orinai troppo d'incontrar~ l'occasione propizia per tributarvi, come vi tributo, la n1ia profonda gratitudine. . · Signòri, la ·comunanza delle nostre idee fa sì che da lungo tempo io consideri questa associazione come la più prossima amp~iazione del mio collegio elettorale. 2

-4Ormai, tra voi ed i 1niei elettori, io non conosco più :verun limite di separazione ; ed è perciò che subisco la legge, come quella che potrebbero dettarmi i miei elettori, di esporvi alcune mie vedute sulla presente sit uazione politica, secondo richiede ~'ordine del giorno. E nel far ciò, io vi debbo un altro ringrazia... mento, perchè mi consentite di poterlo fare da questa tribuna, donde la mia voce potrà diffondersi an~ che al di fuori di quest'aula, non per virtù propria, ma come eco della vostra, co:n.fidando che le n1ie disadorne parole non vi parranno del, tutto indegne della vostra ap- . proyaz1one. E qui, permettetemi una dichiarazione : i discorsi improntati di astio politico fanno velo facilmente. all' intelletto, fanno facihnente di- . sconoscere i pregi, le virtù, i meriti dei propri · avversari politici. Siccome tutto ciò è lontano dal mio pensiero, così tengo a dichiarare preventivan1ente. che, se per avventura mi accadrà, e. mi accadrà certamente, di nominare qualcuno dei 1niei av~ersari, io intendo di aver tributato a priori e di sottintendere sempr e un on1aggio di stima per le loro qualità, per le loro doti di patriottismo e pel loro intellettuale valore. Signori! I partiti politici invecchiano come . .

-5invecchiano gli uomin~: questi sono tratti in giù dal peso degli anni, quelli dal peso degli errori. Così cadde la Destra, così cadrà la Sinistra: il suo turno sarà compiuto, quando saranno compiuti i suoi destini: fata trahunt. Io spero, perchè lo credo nell'interesse del · paese, che il ciclo sarà ancora lungo, ma habent sua sidera lites. La Sinistra nel 1876 apparve balda e vigorosa al potere. Essa invertì però tutte le aspettative: fu piii avveduta nel governo, più capace nell'amministrazione, di quello che se l' aspettasse~o gli avversari; fu più fiacca e · più indulgente di quello che si aspettassero · avversari ed amici. · Dopo le elezioni del 1876, la Sinistra, solo che avesse toccato il braccio di leva che ayeva sotto mano, avrebbe potuto di r epente elevare un meraviglioso edificio di riforme: .invece, o signori, le grandi riforme sono venute compiendosi, ma impiegandovi soverchio tempo. Io non percorro la .via delle recrin1inazioni, cito filosofando alla meglio, per trarre alcune conseguenze~ Le cause è inutile indagarle: sono note a tutti; lotte intestine, portato forse dello scioglimento storico del nostro periodo eroico, ma pur Scjmpre lotte disastrose.

-6Io non n'e faccio colpa· ad alcuno, perchè potrei prendere anch'~o la mia piccola pa~te; quelle lotte, o signori, ebbero il loro periodo acuto l'll dicembre 1878, che fu il vero Waterloo della Sinistra~ D'allora in poi le dissidenze divennero in~ sanabili: io m'auguro che qualche taumaturgo possa sanarle, ma vi confesso che lo spero poco. Ad ogni modo, bisognava pure che co·- loro che avevano l'animo più scevro dalle passioni si adoprassero per raccogliere tutto ciò che aveva armoni.a d'idee, di sentimenti; tutto ciò che menq alle persone e più agli interessi del paese mirava. Fu grande ventura che due grossi n1anipoli giungessero a costituire una falange, la quale fu vera forza di quella Sinistra, che ha potuto fare sbarcare il lunario per un periodo di sei anni. Quei due gruppi che prima si adunavano intorno a Depretis ed a Cairoli, due · vecchie.e patriotiche bandiere, separati prima, uniti poi, costituirono la patriotica falange che fu la forza di quanto rimase della Sinistra al potere. Io non vengo qui naturaln1ente per tediarvi con una lunga nornenclatura delle c~se operate dalla Sinistra nel suo sessennale periodo ; solamente per sommi capi indicherò i punti

-7principali, su cui richiamo la vostra· attenzione e mi varrò, per essere più preciso, di qualche cifra ed appunto. . Nelle finanze il primo atto della Sinistra fu ·di rompere il torchio fat~le. Voi sapete che la circolazione cartarea, l' emissione della carta moneta cominciò con 250 milioni ed era per giungere al miliardo mancandovi, all'avve.nimento della Sinistra, soli 60 milioni. La Sinistra vi rinunziò, e fu questo il primo passo della riabilitazione del credito nazionale. l In questi sei anni l'amministrazione di Sinistra ha potuto diminuire parecchie imposte, sul macinato, sulla ricchezza mobile per quote minime, sui dazi d'esportazione, sulla navigazione, sulla ritenuta degli stipendi degli impiegati, per 46 milioni in cifre tonde; ha po- ·tuto aumentare la dotazione dei servizi pubblici per quasi. tutti gli stipendi degli .impiegati, per la guerra, per la marina e per la pubblica istruzione, circa 57 milioni ; ha potuto venire in soccorso alle pericol.anti finanze dei più grandi comuni: Roma, Napoli, Firenze; e sussidiare lievissimamente quelle degli altri con un decimo della ricchezza mobile. Questi provvedimenti richiesero 114 milioni. Di più, ha potuto diminuire, sia direttamente, sia colla cancellazione di partite inesigibili, il

-- 8- . debito ~el tesoro, di oltre 100 milioni; ha diminuito il debito vero del movimento capitale,' di 54 milioni; ha sostenuto con fondi diretti, senza emissione di rendita, per 140 milioni di lavori straordinari, all' infuori delle strade ferrate; cosicchè, o signori, l'Amministrazione di Sinistra,. sia per riduzioni d'imposte, · sia per maggiore dotazione di servizi pubblici, ha potuto spendere in pili 114 milioni od in quel torno. Vi ha fatto fronte col rimaneggian1ento di diverse in1poste e delle tariffe doganali per 52 milion~ e 1nezzo. e gli altri 61 n1ilioni e 1nezzo provengono appunto da ciò che v'ho d.etto, dalla din1inuzione dei debiti; cosicchè sotto l'An1ministrazione della Sinistra il bilancio dello Stato, propria1nente detto, si può considerare incren1entato 1nediamente all'anno di oltre l 7 1nilioni. Quando penso, o signori, a questi risultati, ripenso altres.ì ai grandi ti1nori che anche l'animo mio ha provato durante la discussione di quasi tutti i bilanci, o di leggi speciali di grande in1portanza, come quella del macinato. Io sentiva nei discorsi di dottissimi uomini del partito avversario pr.esagire disavanzi di 20 o 30 milioni; n1a poi ho veduto smentiti i presagi e allora mi son detto che la Sinistra ' .

-9- . ha corrisposto assai bene in questa parte dell'amministrazione all' aspettativ~. Essa ha diritto adunque alla fiducia del paese ( Applausi). Io non intendo, o signori, e lo con1prepde- !ete facilmente, di intrattenervi per nulla di cose personali, nella parte che riguarda i particolari del Mini.stero dei lavori pubblici: nondimeno, sicco1ne voi sapete ch'io parlo sen1pre - ·come libero c~ttadino, come uno che pensa che la franchezza nell'esporre le proprie idee è uno qei pregi necessari agli uon1ini di libero paese, così accennerò sommariamente quel che parn1i confortare anche in questa parte l'assunto, pur consentendo, in quanto personal- . mente lTii riguarda; nel lçtrgo concorso che incontrai sempre anche nella parte avversaria ; · tanto che le tributo qui un pubblico ringraziamento. Accenno soltanto a due leggi iinportantissime: quella sulle strade ferrate e quella sopra i lavori straordinari idraulici e stradali. Queste due leggi, o signori, avranno le loro imperfezioni: nulla al rnondo. può uscire allo stato di perfezione di primo getto, 1na io le considero due leggi di perequazione n1orale e politica e credo abbiano fatto sparire molte diffidenze, se non pericolose, certamente assai

- 10dolorose per tutti i partiti che n1irano unicamente al bene del paese. Nella istruzione pubblica, l'amn1inistrazione della Sinistra ha agevolato la fabbricazione degli edific.i sqolastici ai ~omuni, ha reso obbligatoria la scuola . primaria coll'aggiunta. della obbligatorietà della scuola ginnastica. Parecchie altre sono state le provvidenze di questo Ministero, e molte più saranno se la. Sinistra continuerà nel suo còmpito e potrà così tradurle in atto. N<?n vi parlo ora, perchè avrò occasione di parlarvene · più tardi, dell'opera compiut.a.. pei vari rami dell'agricoltura, industria e commercio, per la guerra e per la marina·: e vi risparmio altresi la lunga enunciazione degli atti legislativi della grazia e giustizia e dell' interno , perchè conosciutissin1a da tutti voi. ·· Piuttosto, stabiliti quali sono i titoli delramministrazione della Sinistra, verrò brevissimamente esaminando alcuni degli appunti che sono stati mossi a quell'opera, e indicando alcune delle proposte intese ad accrescere, se, non a compiere l'opera medesima. Quel coltissimo ingegno, quel figlio predi- . letto dell'arte oratoria, che è l'onorevole .Min-· ghetti, con una lealtà, che onora noi più di lu.i,

- ll- ·-ebbe recentemente a riconoscere che quattro leggi meritarono il plaus·o del paese, non mer- ·'canteggiando il merito, cui spetti: il macinato, jl corso forzoso, le ferrovie, e la riforma elettorale. Naturalmente, codeste leggi non sono uscite nella forma perfetta in cui egli obbiettivamente le considerava; ma da vero uomo politico, egli riconosce che, divenute leggi dello Stato , ogni screzio è finito e quelle devono essere da tutti mantenute ed .. applicate. Per me, è questa la più grande conquista ··che abbia fatto la Sinistra, in punto. di autorevoli giudizi, alla sua opera amministrativa. L'onorevole Minghettì, parlando del maci- . nato, disse ch' egli ne ha sempre voluto, ed è vero, l'abolizione: soltanto egli non l'avrebbe _proposta appena toccato il pareggio. Se noi adunque abbiamo potuto proporla ed iniziarla senza toccare il pareggio, ciascuno vede che a-bbiamo qualche diritto di compia- . -·cerci. Pel corso forzoso egli dichiara che ne avrebbe rimandato l'abolizione al 1885. Se .adunque riuscirà a noi di compierla prima del 1885, sar~ anche questa una lode che la Sini- ~~tra potrà·attribuire a sè stessa. 3

-12Per le ferrovie, egli ha detto che le voleva,. ed è verissimo, perchè inscriveva tutti gli anni nel bilancio una son1ma presso che eguale a quella che fu poi destinata da noi annual-· mente in 60 milioni. L'unico appunto si è che prima si concen-- travano tutte le spese sopra una o due linee per compierle presto, mentre adesso, divi-- dendo le spese in 20 anni e costruendo insieme varie linee, molti saranno i malcontenti perchè non vedranno adempiti presto i loro desiderii. Ma se tecnicamente regge a meraviglia questo ragionamento, politicamente, a mio debole avviso, non regge affatto. Signori, quando in un grande paese come il nostro, la viabilità ferroviaria fu compiuta nelle sue grandi ~inee e non rimane che a diffondere per rami secondari la vita economica nelle parti più remote di esso, chi vorrà essere il primo e chi l'ultimo? L'ultimo, nessuno. Allora, come ben dice l'onorevole Minghetti, si faceva il tutto pei pochi ; ora si fa il poco pei molti; ed a m.e pare che in questo modo la. giustizia distributiva sia soddisfatta. Si cam-- minerà più piano, ma ciascuno si troverà sod-· disfatto nei propri bisogni con equa misura.. Non intendo addentrarmi più oltre in questa disamina, benchè reputi che non sia ancora ..

-13stata detta l'ultima parola, nemmeno in ordine di tempo. Io non ho mai proposto, nè proporrò mai spesa alcuna che possa mettere a repentaglio il pareggio di cui l'onorevole Minghetti a ragione si compiace: ma ho grande fiducia nello sviluppo economico del mìo paese, tanto da credere che fra qualche anno il tempo potrà ridursi da venti anni a dieci, e fors' anco a meno. Io penso che per le ferrovie sia applicabile ·il proverbio francese; la guerre nourrit la .guerre~ Accenno soltanto, che il Parlamento deve risolvere ancora il gravissimo problema dell'esercizio ferroviario, ed è mio pensiero che in quell'occasione la costruzione ferroviaria possa fare 1:1n gran passo, trovando nei contratti d'esercizio mezzi abbastanza vigorosi per affrettarla anche senza che abbia con essi . veruna connessione. . La quarta legge sulla quale si -trattenne l'onorevole Minghetti, fu quella della riforma elettorale. Egli disse che avrebbe voluto svolgere e non capovolgere l'attuale, ribassare il censo a l O lire, e crede che la seconda elementare sia un criterio insufficiente di capacità, al punto che preferirebbe il suffragio universale.

-14Voi vedete, o signori, che, come egli disse, non è questione di fini, ma di mezzi; Il ParlaInento ha già deliberato, e l'onQrevole Minghetti china il capo alle sue decisioni, ed anche in ciò siamo quindi perfettamente d'accordo. Del resto, se l'onorevole Minghetti pensasse sul serio alla opportunità di far passi maggiori sulla via della riforma elettoralé ed anche . delle riforme statutarie, io credo ,che nessuno pensi che noi siamo disposti a rimanere indietro da lui. (Applausi prolungati) L'illustre uomo ha in un recente discorso espresso le sue idee; e non vi faccia caso, o signori, ch' io ne segua quasi le traccie. Quando non si tien conto dei discorsi degli uom~ni di tanta importanza, di che cosa si dovrebbe tener conto? Io lo seguo pertanto a cagione di onore. L'onorevole Minghetti ha tracciato inoltre alcune linee del programma liber·ale, che egli crede necessario ormai per abilitare il popolo a governarsi nella nuova democrazia. Fra i mezzi acconci per lo sviluppo economico del paese, accennava una diminuzione della tassa di ricchezza mobile; ma una cosa manca in questa sua enunciazione: il tempo. Se egli non avrebbe abolito la tassa del rnacinato appena raggiunto il pareggio; se egli .

- 15avrebbe dilazionata l'abolizione del corso forz )SO, per tema di mettere a repentaglio~ le :finanze, io gli domando : quand'è che potrà affrontarsi senza pericolo quella della ricchezza mobile? Altro mezzo di buona :finanza è pér lui la per equazione fondiaria, progetto gravissimo, il quale ha torturato la mente di parecchi ministri e dello stesso onorevole Minghetti, senzachè alcuno sia giunto a tradurlo in atto, legislativ3mente parlando. Il mio illustre collega delle fìnanze disse già che avrebbe presentato un progetto di perequazione fondiaria, non avente veruno scopo fìscale; per cui nella sostanza parlò nello stesso senso dell'onorevole Minghetti. Io credo quel progetto difficilissimo ad attuarsi in breve spazio di tempo; ma quando lo sarà, anche senza lucro per le fìnanze dello Stato in via diretta, potrà tornare benefico ai comuni, perchè è ormai tempo che qualche mezzo si trovi di metter :fine all'anarchia passata e presente dei centesimi addizionali. E qui mi si affaccia un dubbio. Io auguro, per non dire confido, che giunga presto il giorno in cui le nostre finanze possano comportare qualche altro sgravio d'imposte. Sarà

- 16proprio dalla fondiaria, dalla tassa di ricchezza mobile che sarà possibile incominciare? L'onorevole Minghetti ha fatto elogi al Parlamento perchè la prima tassa che venne abolendo portava un benefizio al po~olo. Orbene, o signori, io credo che un altro benefizio non meno grande si apporterà al nostro popolo colla diminuzion~, appena si presenti possibile, della tassa sul sale. (Applausi vivissimi) Di fronte a questa tassa, o almeno ·per non indebolire la speranza di diminuirla, io stesso ho fatto il sacrifizio finora e lo farò finchè sarà necessario, di un'idea prediletta, quella della riforma postale e telegrafica. Io ho fiducia nondimeno di potere, fors'anca presto, proporre questa utilissima riforma, contemperandola alle condizioni della nostra finanza. Ma vi confesso che alla di1ninuzione della tariffa delle lettere e dei telegrammi, messo al bivio, preferisco la diminuzione anche di alcuni centesimi sulla tassa del sale. L'onorevole Minghetti ebbe ad affermare che il còmpito massimo del Governo debba essere ormai il miglioramento dell'istruzione e della legislazione sociale. Signori, conoscendo da lungo tempo qual è la fede liberale, specialmente nellé idee economiche, dell'ono~

- 17revole Minghetti, io mi rallegro grandemente nell'udire simili dichiarazioni da uomo così eminente, imperocchè esse sono pienan1ente conformi alle idee del partito liberale progressista. In fatto di pubblica istruzione, vi confesso che, date le idee già enunciate più volte dal mio collega della pubblica istruzione, io temeva che saremmo stati accagionati per il troppo, -anzichè per il poco. Ma non basta assicurare il pane dell'anima: in questi tempi prosaici è forse più necessario il pane del corpo. Senza l'alimentazione materiale, l'alimentazione n1orale è pericolosa, socialmente parlando; per conseguenza bisogna dar opera vigorosa a tutto ciò che t ende al miglioramento della condizione economica delle classi del lavoro; del lavoro, o signori, che è divenuto oramai il vero dispensatore dei titoli di nobiltà nella società moderna. ( Applausi vivissimi e prolungati) Ed io mi affido che noi percorreremo quant' altri mai trionfalmente questa via della legislazione s"ociale, conscio, come sono, dell'alta capacità del mio illustre collega che sta a capo del Ministero d'agricoltura, industria e ,commercio. I progetti che egli presenterà quanto prima

- 18al Parlamento per la legislazione sociale, non· solo non recheranno detrimento alcuno alle nostre istituzioni di credito ·o di previdenza,- quali sono le Casse di risparmio; ma daranno alle medesime maggiore impulso, agevolan- · done l'incremento. L'onorevole Minghetti può star sicuro che· il Governo non comprimerà con mano callosa la libertà di eh(? hanno goduto finora: noi le seguiremo piuttosto sulla via che esse ci tracciarono e ci tracciano quotidianamente nei loro sapienti statuti. Il progetto del mio illustre collega sulle so-- cietà di n1utuo soccorso farà sì, che esse si muovano liberamente entro vastissima cerchia e che possano svolgere e adoperare tutti i molteplici mezzi che sono necessari per at- · tuare la previdenza. Anche la Cassa pensioni sarà costituita in modo che, mentr.e gioverà efficacemente alla ., classe lavoratrice, non nuocerà a nessuno degli altri ordini di cittadini. Un altro grande argomento venne trattatoda diversi oratori in questi giorni; il bisogno . della difesa per mare e per terra. Come argomenti oratorì certe enunciazioni hanno grande valore, ma alla stregua dei fatti ne perdono assai. Chi può seriamente impu--

- 19tare alla Sinistra di non volere la difesa dello Stato? La Sinistra ha forse arrestato l'accrescimento dell'armamento nazionale? Non ha fatto le fortificazioni di Roma, non affretta la difesa delle frontiere? Parlando un linguaggio, al quale non v'è risposta possibile, ricorderò che la Destra ha lasciato il bilancio della guerra con 165 milioni e che la Sinistra l'ha portato in quest'anno a 191 n1ilioni: 26 milioni furono adunque aumentati sul servizìo ordinario del Ministero della guerra; inoltre il presidente del Consiglio ·in una delle ultime tornate parlamentari disse, che il Governo si proponeva di accrescere via via la dotazione fino a 200 milioni. Non basta; furono aumentate ànche le dotazioni straordinarie di altri 7 milioni ; cosicchè dopo un aumento di 33 milioni, non credo proprio sostenibile l'accusa che la Sinistra non senta abbastanza il proprio dovere, rispetto alla difesa e alla dignità del paese. Anch~ per la marina, rispetto ai nostri mezzi finanziari, furono fatti rilevanti passi. Andando per le corte ricorderò che il bilancio ordinar.-io è stato aumentato di quasi 8

-20milioni, e quasi un altro milione fu aggiunto alle spese straordinarie. I.1a nostra marina è una delle forze, sulle quali conviene oramai fare il più grande fondamento, direi quasi, quanto sull'esercito di terra. Potete voi credere che ci sia un partito al Governo che non abbia ner somma delle sue ~ure quella di accrescere le forze dell'esercito e dell'arn1ata? Signori, a me piace esser giusto ; il programma delle spese militari, contemperato naturalmente colle risorse del nostro bilancio, non dev'essere programma di un partito, ma di tutti i partiti i quali tengono all'onore, al decoro, alla gloria del proprio paese. ( Applausi) Io rifuggo dalle recriminazioni, ma qualche confronto a titolo di difesa non parmi off-ensivo per alcuno. La Destra ha fatto tutto ciò ~he era consentito dai mezzi finanziari del tempo anche per la marina; io sono sempre lieto di poter riconoscere tutto ciò che torna a merito di chiunque, amico od avversario ; ma confido che la Sinistra non lascerà sulla sua strada gli errori del passato. Parecchie corazzate furono condannate priInacchè prendessero il mare; 16 navi dovet-

-21tero vendersi per l milione e mezzo, ed altre sono state disfatte senza ricavarne il valore del materiale. Non è certamente tutto merito nostro se ora signoreggia sul mare il DUILIO : n1a noi abbiamo tenuto a grande onore di affrettarne l'esecuzione. Il Dandolo lo seguirà fra poco e per l'Italia ed il Lepanto si lavora alacremente per aggiungerle il più presto possibile alla nostra flotta. Due altre navi di gran potenza voi sapete che sono già in costruzione nei cantieri di Castellammare, e di Venezia; una terza vi entrerà presto alla Spezia od altrove. Altre tre navi per servizio delle colonie stanno in costruzione od in allestimento. Un grande e terribile arnese di guerra marittima sono le torpedini e le torpediniere. Di torpedil).iere ne ·esistono tappen.a due in un paese di 28 milioni, mentre più di 100 ne ha la marina inglese e oltre a 70 la marina francese. Ma fra poche settimane altre quattro e più potenti giungeranno sulle nostre coste ed altre dieci ancora nella prima metà dell'anno venturo. Se non che qualcuno potrebbe obbiettare che per condurre a buon fine ciò che ancora l

-22rimane di così vasto programma è in gran parte questione d'uomini che sappiano gli uni più degli altri; ma io rispondo che alla prova dei fatti parecchi dei preclari uomini del presente non lasciano invidiare quelli del passato. Pur nondimeno ammetto completamente che a tutto ciò occorra, come dice l'onorevole Mingh~tti, il substratum d'un buon governo. Tutto sta ad intendersi sul significato del buon governo. I popoli desiderano meno le guarentigie politiche che una giustizia severa ed eguale per tutti; una amministrazione non macchiata e non guastata dalle ingerenze politiche. Massime d'oro, che anch'io ammetto a priori e le considero enunciate in astratto dall'onorevole Minghetti, ·della cui lealtà nessuno ha diritto di dubitare. È un argomento oratorio per lui, non certamente, nemmen.o alla lontana, una insinuazione. Altri però, siano pure della schiera degl'ignoti, scagliano obbiettiva-: mente consimili accuse. Io invece non accuso e non insinuo, ma mi ribello a qualunque accusa non giusta, a qualunque insinuazione. Giustizia severa ed imparziale; ma chi vorrà movere il dubbio sulla rettitudi~e dell'eminente uomo che regge la giustizia?

- 23Penso a_nch'io che l'Amministrazione pubblica debba farsi sotto una campana di vetro: ciascuno ha il diritto di vedervi dentro; ma se, non nella bocca dell'onorevole Minghetti, in altre di botoli ringhiosi udissi un linguaggio offensivo per l'amministrazione attuale, io lo respingerei con tutte le forze di un anim~ onesto. Nessuno ha il diritto di scagliare il dubbio sopra uomini che non temono confronto per la loro rispettabilità personale. L'onorevole Minghetti accennò che avrebbe scritto un libro su questo argomento. Io l'aspetto con impazienza per erudirmi, e sono sicuro che, lungi dai pettegolezzi, egli ragionerà con filosofia, indipendente da qualunque partito, sapendo bene che una mes~e assai larga può raccogliere rimontando al di là del 1876. Una cosa però non perdono all'onorevole Minghetti, e~ è quella di avere in certo modo toccato, sia pure involontariamente, un punto assai delicato per uomini che stanno al governo del proprio paése. Egli è un grande oratore; conosce per conseguenza gli accorgimenti dell'arte e non ha di mira le persone; ma vi confesso che lessi con rammarico nel suo discorso il seguente periodo:

-24- « Ebbene; io al Governo non domando che « una cosa, ed è di non essere · timido amico « del vero ; di affermare altamente la sua fede << nelle istituzioni, la sua volontà di mantenerle; « di agire a tempo, senza esitanza, colla co- << scienza di ad.empiere un dovere ed in modo << che a nessuno possa venire il dubbio che sia « per patteggiare segretamente coi nemici << della Monarchia. >> Alla lettura di queste parole, io mi .sento tentato di dire all' onorevòle Minghetti con tutto il rispetto : Non raccogliete insinuazioni, in parte amene ed in parte codarde e laide come l'anima tenebrosa di chi le concepisce. (Applausi vivissimi prolungati) Signori, io credo che l'onorevole Minghetti sia d'accordo con me nell'ammettere che tutte le forn1e di governo sono di loro natura ed a priori contingenti ; ma quando le forme di governo rispondono all'indole e alle tradizioni di un popolo; quando la monarchia, come da noi, ha la sua radice nell'amore del popolo stesso perchè la Dinastia, dopo di avere recato in trionfo il vessillo della nazione dall'Alpi all'estrema Sicilia, ha con esso lui accomunato il proprio destino; allora queste forme di governo assumono carattere assoluto. •

-25Se non che anche la politica, come la religione, ha i suoi eremiti, i suoi astronomi, i suoi eresiarchi. Volete voi disturbare le tranquille aspirazioni di un eremita, le meditazioni di un . . astronomo immerso nei suoi calcoli per dedurne quanto sarà lunga l'orbita che percorrerà la · cometa da lui vagheggiata? Quanto agli eresiarchi, si mettono da se stessi fuori della legge: in tal caso è dovere di ogni Governo di asteggiarne la propaganda, imperocchè voi sapete, o signori, che l'eresia è un male contagioso. Con.quali mezzi? Dovremo erigere il rogo? A tanto non giungerebbero. nemmeno i fanatici del radicalismo autoritariò. Anoi basta di infrenarli colle ~eggi del paese:· noi vogliamo e vorremo sempre la libertà nell'ordine. · Si accenna a transazioni come una delle· colpe dei Governi di Sinistra: In a io penso che l'onorevole Minghetti, maestro nell'arte di governo, conosca anch'egli gli accorgimenti per certe delicate situazioni. Egli non può vole~ parlare ·di transazioni illegittime, perchè queste sarebbero indegne di lui e di noi. Poche settimane addietro io ebbi a dire ai miei amici di Parma ed amo di ripetere a voi,. che nel mio ultimo vagabondaggio per varie,

-26provincie d'Italia parvemi di apprendere che il paese non obbedisce alla consegna di tremare per la integrità delle nostre istituzioni, perchè sa che non furono mai così poco in pericolo come al tempo dei Governi di Sinistra; perchè sa che gli uomini che stanno al potere sono uomini d'integra fede, che militarono sempre sotto la stessa ban~iera, pronti a difend~rla, quando fosse in pericolo, fino al martirio. Signori, le monarchie, come le religioni, .hanno i loro bigotti: costoro abbondano nella ipocrisia della compunzione (Bene! Bravo!), ma nei giorni del pericolo bastano le fìschiate a farli sparire. (Bravo! Bene!- Applausi _prolun,qati) Costoro accompagnano coi sospiri i principi fuggiaschi, che tanto fecero disamare dai popoli, ma non versano sangue. Recenti esempi ne vedemmo fra noi, e ne vide Parigi alla caduta di Napoleone III. Un altro delicato argon1ento riguarda i nostri rapporti internazionali, che hanno pure un nesso così stretto colla politica interna. Spia- ·cevoli avvenimenti prima, piacevoli poi, si sono venuti succedendo specialmente in questi ultimi anni. Ma che perciò, o signori? Gli individui pos-

-27sono lasciarsi dominare dal sentimento, n1a gli uomini che hanno la responsabilità del governo di un grande pae·se, ragionano colla . mente e non col cuore. Quando Annibale scendesse a combattere a Canne, allora, ma allora soltanto, penserebbe Scipione alla vendetta di Zan1a. Alle n1inori querele bastano le difese della civiltà, e ne faranno testimonianza gli atti del Governo quan~o il mio illustre collega degli esteri stimerà opportuno di presentarli al P.arlanlento. Noi vogliamo la pace colla dignità che conviene ad un grande paese e p~r la pace operiamo, perchè essa è il fondamento della pro · Rperità delle nazioni: ne é una prova il recente trattato di -coo1mercio colla Francia. Questo nobile sentimento però non deve rende·rci esitanti nel continuare l'opera patriottica dei miglioranlénti relativi all'esercito ed all'armata, nei lin1iti, che vi venni annunziando, delle nostre risorse finanziarie. • Noi quindi andren1o facendo senza nessuna precipitazione quelle graduali provvidenze per l'esercito e per la 1narina a cui ho testè fatto allusione, aun1entando cioè, secondo la misura delle nostre forze finanziarie, le nostre forze militari .

-28- .. Ciò .non ha spaventato e non spaventerà alcuno per due ragioni: la prima, perchè nell' opera nostra nulla esce dal diritto più còlnune della difesa nazionale ; la seconda, p.erchè noi non seguian1o che l'esempio che ci danno tutte le altre nazioni. Un altro solenne affidan1ento di pace, un'altra splendida prova delle nostre .buone relazioni internazionali l'avemmo tes-tè nel viaggio dei Sovrani alla capitale dell'impero AustroUngarico. Signori! voi avete s1nceramante · deplorato, con1e noi, i disordini che accon1pagnarono e seguirono il trasporto funebre della salma di Pio IX; n1a non vi sarà passato per il capo d' intravvedere in essi un avvenin1ento di Stato. . Vi fu però chi si aspettava di vedere in comn1ozione l'Europa, ma fu vana interamente · la speranza, e la cosa finì per rimanere agli occhi degli osservatori imparziali nelle ·sue vere proporzioni. Se la sicurezza pubblica ne fu momentaneamente e leggermente offesa, non sarebbe però giusto il disconoscere che l'Italia inter~ abbia goduto sotto il' Governo della Sinistra, senzà il sussidio di veruna legge eccezionale, di una tranquillità anche maggiore che per lo passato. , . •

- 29 - Ed ora dovrei toccare un argomento che fa le spese della polemica quotidiana, la trasformazione dei partiti. Io mi vado domandando_, se questa trasformazione dei partiti non sia già, aln1eno in parte, avvenuta. (Bene !) Le trasformazioni dei partiti non si fanno (dico anch' io come l'onorevole Minghetti), che 'fra color0 che hanno comunanze d'ide e~ e di ·principii. Noi non abbia1no nessuna voglia di abban- .donare i nostri; noi abbiamo le braccia aperte per tutt~, amici nuovi o vecchi, n1a transazioni di principii non ne far e1no n1ai. (Bene!) Amn1etto anche io che, date certe circo- . stanze, cessati i grandi. ideali di una r esurrezione nazionale, il terreno fra i partiti legali abbia tanto di comune, che 90 volte su 100 possano quasi confondersi; se non che bastano pochi punti di divergenza perchè nessuno mova il primo passo. In attesa degli avvenimenti, io n1i compiaccio intanto di constatare un altro grande risultato dell'azione del Governo di Sinistra, ed è il disgregarnento manifesto del partito sto- . rico della vecchia Destra: senija 1a minima on1bra di allusione offensiva, quasi potrebbe dirsi che, mentre si escogita la formazione di •

-30un nuovo partito, un altro ne è sorto ormai che potrebbe chiamarsi il partito degli sbandati. (Ilarità) . Io non derido l' op~ra che ha tentato d'incarnare un eminente uon1o, della cui amicizia mi onoro, l'onorevole Sell~. · Egli, nell'intendimento di recare un servizio al paese, ha toccato un insuccesso e credo che egli stesso ne sarà persuaso. Non lo seguo più in là nell'opera sua, perchè, con1e là sfinge, egli non ha finora reso conto particolareggi~to degli intendimenti passati, nè di quelli che regoleranno la sua condotta avvenire. Un n1ovimento naturale, spontaneo effetto se nori della cessazione, certo· della scemata efficacia dei partiti storici, è evidente: Ternpora mutanl'ur et nos mutamur in illis. Ma quanto alla comparsa di qualche cosa di veramente nuovo . ed organico in proporzioni seriamente valutabili per gli effetti parlamentari, .io non la credo prossi1namente·probabile. Soltanto quando gli uo1nini parlamentari dell'oggi saranno passati pel novello lavacro del paese, dopo la nuova legge elettorale, (Bravo!) lascieranno indietro le antiche spoglie e potranno ripresentarsi con1e uomini nuovi. Io credo che il paese imporrà esso la

- 31forn1azione di !luovi partiti colle idee che darà da difendere ai suoi rappresentanti: donde la · necessità che si conduca il .più sollecitamente possibile a buon fine l'opera di riforma elet-- torale, che, per quanto incompleta, è pur sempre un grande passo fatto sull~ via delle liberali istituzioni. Se io avessi voce per essere ascoltato dai miei amici del Parlamento (parlo di quelli che per la omogeneità dì sentimenti, di principii e d'idee, hanno finora rafforzato la parte politica che tiene il Governo), direi loro: non vi lasciate distrarre da considerazioni di sorta alcuna al riaprirsi del Parlamento; allargate la via davanti alla legge elettorale: discutere1no poi dinanzi al paese. Quelli di noi che ritorneranno ritemprati nel' battesimo nuovo, formeranno i partiti che vogliono. Intanto io m'affido che fra coloro che difenderanno quest'ordine d·'idee, sarà l' illustre Minghetti. Egli ha detto che le crisi frequenti, le risurrezioni i1nprovvise degli stessi uomini al Governo, sono nocive al paese. Ma allora, Voi, onorevole Minghetti, che avete mente e possanza in Parlamento, con1battete contro codeste crisi, contro codeste dannose risurrezioni. Ohi non ha fede negli uomini, che ora stanno

- 32- . al potere, risponderà che intende disfarsene e questo è procedimento utile e dirò ahche doveroso quando si sappia quel che si vuole l'indon1ani. Se una forte n1aggioranza oinogenea di vecchi o di nuovi part iti è n1anifesta, si atterri pur subito il Ministero. Che cosa è mai .. lo spostare i n1inistri dal loro ufficio ? Io li ho · paragonati altre volte alle cariatidi .dell' edificio nazionale : possono quindi levarsi, senza pericolo, ad una ad una p~r sostituirne altre che facciano mo~tra migliore. Che se questa {orte n1aggioranza omogenea. non è pos~ibile, a che approderebbe una sterile lotta di uo1nini contro altri uo1nini ? A· che le battaglie senza vittoria possono essere utili a l paese? La stabilità del Governo è il primo fondan1ento per accr escere il nostro sviluppo econon1ico e n1orale; estr e1nan1ente ut ile è poi nei rapporti internazionali. · Vo'i vedete, o signori, che l 'Europa è indifferente se gli uo1nini che stanno al governo sieno di Destra o di Sinistra; es~a sa che c'è un grande paese che si chiama l'Italia e tratta con esso ; ma evidente1nente è dannosa la soverchia instabilità degli uni o degli altri. La conclusione del mio discorso è pertanto questa: gli amici politici che .credono utile la .

- 33 _ , permanenza al potere dell'attuale Ministero, l'aiutino vigorosamente. Se ciò non pertanto noi fossimo sconfitti per ~lleanza di forze contrarie~ cadremo insieme e seguiremo il prede- ~tinato Messia. Sì, noi lo seg.uiremo, ma co1ne gli schiavi incatenati al carro .. del trionfatore romano; vinti, 1na non convinti di avere demetitato del Re e della patria. · ( Applç~;usi vivissimi e prolungati) '

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