XXXII AVVERTENZA. ribellione di Vienna, il quale potrebbe dirsi più veramente un encomio della ribellione. Suonava ancora l'aria delle abominevoli orgie notturne, onde si era applaudito al sacro pugnale dell'assassino: tra gli uditori del P. Ventura vi sarà stato certo più d'uno, a cui fumavano ancora le mani del sangue innocente di Pellegrino Rossi; ed il dicitore non avea parole che pet' isfolgorare l'abuso del potere nei p, incipi! non avea una sillaba per supporre almeno possibile l'abuso dei pretesi diJ'ilti del popolo l Quando si giunge a prostituir l' Evangelio a questa guisa, ci stupiremo se oggimai non si trovi altra via da contenere i popoli infelloniti, che le baionette ed il cannone f Fra la schiuma dei rivollosi, colata nella infelice Roma da tutta Europa, ce ne ha parecchi che combatterono sulle barricate di Vienna; ma se il popolo porgesse a quegli eroi la mano a11a scellerata impresa, non ne intese forse, sei mesi or sono, i l panegirico nella casa di Dio? Sarebbe un errore il pensare che le rivoluzioni si facciano dagli Avezzana) dai Guerrazzi e dai Mazzin i; queste furie non proverebbero nulla se non trovassero la materia disposta nella moltitudine; e la mate ria si dispone collo alterarne il senso morale, col falsarne l'idea religiosa, fino a farle reputare un dovere la ri\•olta ed un merito di vita eterna la insurrezione. Ora le idee si guastano colle dottrine; ed il Prete subalpino ed il Chierico regolare siculo, pet· loro e per universale sventura, lo fecero con efficacia non comunale. Senza far paragoni tra le persone, as ... scrisco francamente che alla Italia un paio di Proudhon
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