Filippo Turati - Il delitto e la questione sociale

- 97 - (e qui sta l'estrema importanza della questione penale) il cerchio della delinquenza non è che un indice legale dell'immoralità stralegale, sfera ben più vasta e che si ingrana a quello per un impigliatissimo reticolato di cause ed effetti. Miseria vuol dire ineducazione nel più ampio senso della parola. Vuol dire ignoranza dell' euritmia sociale, inettezza a conformarvi gli interessi individuali; mali esemp1, onestà mal ripagata, minor solidità nervosa, eccitabilità alle basse passioni, impotenzà alla riflessione, disavanzo permanente nell'avere 'delle soddisfazioni vitali, onde inconsci e segreti fermenti criminosi. La infelicità fa cattivi, e, com'è noto, i dolori che ci vengono dalla natura inaspriscono assai meno gli animi di quelli che ci vengono dalla società. L'influenza sottile della miseria penetra, di diritto o di sbieco, in tutti i reati, purchè non ci si fermi, come i sociologi borghesi, a guardarne solo le relazioni immediate ed esterne. A quel modo che si dice, nei casi oscuri, cercate la donna, si potrebbe dire ben piì1forte: cercate la miseria; il bisogno di pane e il bisogno d'amore. sono i due massimi motori delle azioni umane. E anche là dove la passione è quella che appare alla superficie, chi frughi più addentro troverà quasi sempre il segreto influsso della miseria che impedì alla passione di deviarsi, di surrogarsi o di saziarsi. Solo chi trae profitti dalla società commisurati ai sacrifici che vi porta, è naturalmente e solidamente conservatore. Ma l' iniquità sociale è fomite di rappresaglie private, e la minaccia F. TuRATI: /I delitto e la questione sociale. 8 blioteca G ne.B1,u1co 7

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