Filippo Turati - Il delitto e la questione sociale

- 81 - XIV. Arrogi che anche i Jàttori naturali e antropologici sono poi ben lungi dall' essere così inattaccabili dai reagenti sociali come fin qui amammo supporre; purchè, scambio di trattarli coi mezzucci diretti, violenti e affatto sintomatici suggeriti dal miope empirismo borghese·, quali la repressione e quella gretta prevenzione di polizia che si dirige solo; yolta per volta, contro l'accidente e non agisce se non quando il male sociale è già per la massima parte avvenuto, si ricorra invece alla grande e sicura via dei rimedii indiretti e di carattere per lo più negativo, che pigliano il male alla sorgente, e gli impediscono di dilagare per tutto I' organismo sociale. È questo il carattere che distingue la medicina razionale dal fanatismo dei cataplasmi, degli empiastri e dei cerottini·, delizia e orgoglio d'elle mammane e di flebotomi idioti; ed è questa del pari la nota essenziale che caratterizza la sociologiaradicale di fronte alla pseudo-arte di governo, cui serbossi ligia fin qui la borghesia dirigente., e che davvero arieggia troppo la terapia palliativa -delle donnicciuole. ,Anche nella patologia sociale bisogna avere il non facile coraggio di rinunziare alla seducente ma irrita contemplazione del caso per caso, deviatrice e isterilizzatrice di forze preziose condannate al vano lavoro· delle Danaidi-. -Bisogna averlo quand'anche ciò sia grave aJ,. f. TURATI: // tù/Uto e la questione sodale. 6 Bibliotec...C.. ,v B,...,,.;e

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