Filippo Turati - Il delitto e la questione sociale

- 77 - avesse tolto le pingui rendite devolute ali' ozio• e il mostruoso aggiotaggio - si vedrebbe allora che la vera delinquenza più grave e· tenace, quella su cui più si fonda l'obiezione· borghese, è quasi esclusiva degli strati inferiori. Ora, gli elementi naturali, razza, clima,· ecc. permangono nelle differenti classi sociali sempre· i medesimi; e gli elementi antropologici vi sono pure in gran parte identici, stante l'unità di ceppo nello stesso paese e date le reciproche· trasfusioni delle classi mercè i connubii e· I' ebullizione economica che spinge in alto· elementi nati nelle zone sottostanti e viceversa. In quanto poi si danno fra le classi differenze· antropologiche, esse non sono originarie ed innate agli individui, ma sì_generate e mantenute dalla miseria, dall'ineducazione, dalla vita im-· pegnata in una forma violenta di lotta ferina per l'esistenza, onde gli istinti selvaggi ripigliano· sviluppo e fannosi ereditarii nell'atrofia delle· più nobili facoltà dell' uomo civile. Tali differenze· sono dunque inerenti ali' inferiorità della classe, la quale non è un fatto indivìduale ma un fattosociale, e rientranoquindi,comeeffetti, nell'ordine dei fattori sociali del delitto. Spari~ebbero in un, ordinamento egualitario, che sopprimesse la separazione delle classi, armonizzandole e fondendole in una più naturale e più civile· cooperazione. La sproporzione della delinquenza da classe-- a classe ci dimostra inoltre un altro fatto-· importante : ed è che quella vasta e disseminata congerie di fattori criminosi sociali - la quale al Ferri, che li guarda da un punto di vista stret-· Biblioteca Gino Bianco

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