Filippo Turati - Il delitto e la questione sociale

-66Ciò che qui si assevera dell' ignoranza dee dirsi a più forte ragione deila miseria. L'uomo agiato ha cento modi legali di sfogare i suoi bisogni più imperiosi. Ali' indigente il più spesso è il delitto l'unica via aperta e spedita. È fatto constatato dalla psicologia positiva che l'uomo, cui manchino soddisfazioni d'ordine ·più elevato ed umano, si rifugia ineluttabi_lmente in altre d'ordine inferiore e bestiale. È ·una sostituzione di succedanei regolata matematicamente da una legge di saturazione della sensibilità; dal bisogno universale di una data quota di vita vissuta. Bisog,1a che tutti abbiano la loro porzione di pane fisico e di pane morale. Quando ciò sia, il delitto - che oggi è fenomeno normale contro il quale tutta la società è coalizzata in uno sforzo faticosissimo di resistenza - non trovando più aria respirabile, sparirà dal consor~io dei viventi. Esso non si riprodurrà che in via eccezionale, per fatto di atavismo o di perversità accidentale, come una mostruosità od una malattia rara ed affatto sporadica : ma cesserà di essere un pericolo generale e permanente. La quasi completa inutilità della pena essendo oggi dimostrata, le sofferenze che la società impone al colpevole si riducono, per la massima parte, ad aggiungere un male evitabile ad un male inevitabile. Oggidì, nelle -classi inferiori, nessuno è al sicuro dallo spettro del delitto. Nessuno può riposare nella fidu::ia di non avere ·de' condannati alla galera ne' propri cari, ne' propri B,blioteca Gino Bianco

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