Filippo Turati - Il delitto e la questione sociale

- 116 - immagine cui non risponde la realtà cono.sciutadi alcun elemento organico singolo - è evidente· c_he l'indifferenza, che si nega ad un germemorale isolato, la si riscontra di nuovo in ull' gruppo di germi : nel quale, le tendenze buoneequilibrando le cattive, è dato modo ali' educazione di svolgere le prime e di atrofizzare le· seconde. Che vi siano dei selvaggi nel!' Australia e nella Papuasia che, mentre non sanno contare· più in là del cinque, in fatto di onestà, lealtà,. benevolenza, come attestano lo Spencer e il Tylor, non la cedono· ad alcun popolo civile; ciò prova che lo sviluppo intellettuale e lo, sviluppo morale non corrono necessariamente· paralleli, che l'istruzione alfabetica e il far di conto hanno ben poco da fare colla moralità; tutte cose che i socialisti vanno ripetendo da un• pezzo a proposito di quella grande illusioneborghese che è, di per sè sola, la scuola obbligatoria; la quale, come ben dice il Bovio, prima della riforma sociale, è la creazione biblica della luce prima degli astri. Ma ciò non prova la. stazionarietà morale del!' uomo, prova anzi l' op-- posto, dacchè, fra molte tribù dell'Australia stessa· e della nuova Olanda, tra i negri del Pacifico, i Buscimani, gli Africani centrali, i· Neocaledoni, i Cafri, gli Ottentotti, ecc., i missionari hanno constatato l'assenza completa d' ogni idea o sentimento morale, la perfidia e· la menzogna unica legge, l'infanticidio, l' uccidere i vecchi e il seppellirli vivi, l'antropofagia, invalsi nel costume, ferine le relazioni sessuali, ignoti il pudore, l'affetto, la compassione, la previdenza, l'amor del lavoro, ecc. L'esempio, ,, Biblioteca Gino Bianco

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