Giuseppe Macaggi - Decentramento politico e amministrativo

- 56 - nite in -consorzi obbligawri per le opere relative agli istituti d'istruzione superiore, agli archivi, a.Uea.ocademie e ai lavori pubblici per strade, ,ponti, argini, 1iwni e torrenti. Ad ogni regio!lle era dato un go1 vernatore oon una ,commissione elettia dai consigli provinciali, ai qua.li-competeva la facoltà di far' regolamenti per le oolture irrigue e l'esercizio della ,pesca e della ca,ccia. Il ministro meHa sua relazione pone il prmcipi,o del decentr.a1111entoper base delle ~ue proposte e non trova neppure necessa1·io discuterlo. « Le provincie italiane - egli s~rive •- furono sin'ora aggregate in riiparti più vasti. che eibbCTocentro in alcUlDecillà cospicue per popolazione, per ricchezza, per arti, per tradizioni e per isp1endore ». << La ·regione - dice ancora - ha ,I vantaggio di fondarsi sopra uno Stato di fatto ed abituale, e quindi di poterne essere o la conferma nei giusti termini, o il più acconcio temperamento e mezzo di transizione i,. Logicamente per,ciò come prima divisione Biblioteca Gino Bianco

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