Giuseppe Macaggi - Decentramento politico e amministrativo

-:- 34 - che fece mai di glorioso, o anche solo. d.i viluperoso, il gran regno ,che incalenò ,otlo milioni d'anime nella bassa Haha? ». ScrivleViaancora: « Un Pa:rlumcnlio cenlra.le ed un goiverno ,uni,co non polrà mai occup:a.rsi ogni gio'.1'.'noo, gni ora, con affannosa sollecilud~ne, della Sarde.gna, della Lombardia, deUa Sicilia, .come se ne occupere;bbe un parlamento ed un governo sa·rdo, lombardo, sicifr3illo ». Il pensiero delle autonomie locali lo acoompagnawa m ogni occasione. Una minu~ zia. Nell'Archivio lriennale delle cose d'Italia così armotava una, r.o·Liziada Geno:va del 21 ma.rzo 1848 (n. 137) recante che, chiesto per poche ore- un tambu;ro per la quindicesima compagnia della guaTdia civiica, le fu neg.ato. aHegando ,che prima bisognava scrivere al ministro: « Ecco i danni delle fusioni e la necessità delle libertà locali e federalive, pe,r essere forti e pronti ». Alberto Mario - lo scrittore italianissimo che la gioventù italiiana tornerà a.cl ammirare appena sia gu:arit~ dalla presente reviBiblioteca Gino Bianco

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