Giuseppe Macaggi - Decentramento politico e amministrativo

-9mini contrapposti ed equilibrati si risolverebbe il lungo dualismo della storia d'Italir,. sempre agognante a costituirsi in unità di nazione, · sempre tenace delle libertà locali ». E Silvio Spaventa, il 18 maggio 1880, diceva che l'innesto del nostro sistema cos1itti.- zidnale ,sull'arrtico albero della monarchia assoluta funziona male, che l'immenso patronato di cui possono disporre i · governi parlamentari potendo con/ erire impieghi ed uffici, è causa di grande corruzione. Succedelle nei partiti di governo la più torpida analgesia. L'ultima traccia di sensitività si trova in una proposta dei radicali italiani, generazione cosi placida e mite, al loro congresso del 1912 : « distribuire razionalmente le funzioni amministrative fra lo Stato ed i minori enti autarchici, riord·ìnando questi ultìmi in base a bipi e calegorie che si adattino alle concrete esigenze ed al diverso grado di sviluppo ». Il nostro partito, il partito repubblican~, ha in questa materia una sua tradizione e u.n suo programma, del quale è parlato a lungo in queste pagine, cosi diverso sostanzialmente dalle timide proposte di decentramento affacciate dai monarchici, non attuate mai, e consistenti in delegazioni di qualche minimo brano dei poteri governativi. B blioteca Gino Bianco

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