Edgar Quinet - La crociata contro la Repubblica Romana

14 LA CROCIATA CO.NTRO' del 1849, ricaduti di nuoYo viventi non solo nell' obbrobrio dei trattati del 1815, ma nei tranelli gesuitici, nell'abisso eli menzogne, d'insidie, d'ipocrisie, di servilità inscrutabili che suggellarono quei trattati. Eccoli ricomparire cl ii nuovo snlle nostre labbra; essi non sono soltanto nelle cance1lerie, ma rivivono nelle nostro parole, Vinti di 'Vaterloo che non vogliamo risollevarci, portiamo con noi il contagio della nostra servitù, penitenti e apostoli in casa eli altri della formola che la Santa Alleanza aveva avuto almeno l'onore d'inventare contro di noi. Il linguag-gio dello schiavo, che lo straniero padrone di noi ci forzò ad imparare nel ~815, l'a menzogna, a cui la disfatta aveva piegato la nostra lingua leale, noi l' andiamo oggi ripetendo agli Italiani, cioè: Che la ùisfatta della patria è nn beneficio, l'invasione una garanzia, felicita la spada dello straniero; che dopo tutto essi avranno libertà inticra di riprendere sotto le nostre baionette, i governi scacciati nella stessa maniera che noi avemmo nel 1814, sotto il peso dci Russi, libertà piena, intiera, assoluta di acclamar9 i Borboni di diritto divino. La Francia farebbe appunto quello che essa farà nella sper.1iziono di Roma, so fosse rimasta prigioniera di guerra fit1 dal 1815 colle mani legate snl dorso. Infatti, so annientando la nazionalità italiana, assalcnflo a.lle spalle la. nazionoJità. nngl1crese

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