Edgar Quinet - La crociata contro la Repubblica Romana

t A REPUBBLICA RO~IAN A 11 ·due mc·si dall' appressar-visi. n popolo italiano? Ei saluta dalla spiaggia la bandiera f•·ancesc' ostinandosi a vedervi il segno dell' indipcnt18nza, e s' avvede che quella bandiera è bandiera anch' essa de1l' Austria. Il popolo francese? Lo clivrrtono dicendogli ch' ei si coprirà di una gloria immortale; e questa gloria, infatti, ci rimarrà scolpita in fronte. Il partito cleric!lle? Esso crede che con questa spedizione tutto sia guadagnato pel papa, mentre questa invasione straniera è l' unico fatto che poteva perderio; giacchè d' nn papa ne ha fatto un Borbone. Luigi Bonapar-te? Crede egli seguit·e le orme di Napoleone? E i segue quelle di Carlo X e Luigi-Filippo. Noi facciamo all'Italia t1n male incomparabilmente più grande di quello che le vien dall' Austria. Questa sul campo di battaglia a NoYara non lo ha pt·oso che le braccia; noi an<liamo a Roma per colpirla alla testa. I Croati di Hadetzky non fanno che una ferita materiale , noi colle nostre sottigliezzG fraudolenti , i nostri mascheramenti ostinati ne distru!!giamo l'aninJa. L'azione dell' Austria è franca, il suo a ttacco è diretto; quello della Francia è mascherato. La prima uccide, la seconda avvelena. Io so bene che non mancano ragioni por autorizzare l' assassinio sociale che si commette in questo momento. Ecco la prima, quella che colpisce il numero più grande. Nella situazione degli affari d' It;...lia, si presentano tre partiti a

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