Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

- 64zo,·n nouze accanto a quello (au1oso dei Car·ciatol'i delle .llpi e dei Mille di ,\fw·sala. • Sono :;ù·w·o che nessuna misul"a disciplinw·e sal'li. necessa1·ia: ma an·e,·toi male int;m:rionati che da oggi vige la legge statcwia e che ogni u1cmcan:ra alla disciplinct o cont,.o la vita e i beni degli abitanti dei paesi dore si couzbatterà sar·anno puniti con una solct pena, la (ucila:rione. • l'i invito a g1·idm·e con 111e i sac;·i nomi eli G1·ecia e d'Italia. « f.to U iccio1t i t:n1'ihnldi ». La lettura di questo ordine del giorno ha daco oet·asione a scene simpaticissime. :Nella nost ra compagn ia il capitano Piccini, il quale è tutto contento quando può fm·e un discorso, ha pronunciato una piccola concione tradotta, parola per parola, da up sergente a teniese che è stato in Alessandria e perfino (do,·e non vanno .ques ti greci':') in Libia. l soldati hanno ascoltato in silenzio ed, infine, hanno applaudito calorosamente, tutti lieti e raggianti in volto, Zito polemos i (Viva la guerra!) hanno gridato. e poi l'oramai immancabile Zito stratig6s (Evviva il generale!) ?\[a non era finita an,eora. Si è fatto avanti , infatti, uscendo dai ranghi e mettendosi sull'attenti, l' arma al piede, e il petto in avanti, un vecchio volontario dalla barba brizzolata e dal carattere sempre gioviale, il quale ha voluto dire il suo discorso di r isposta. Il S('rgente ha tradotto, noi abbiamo ringraziato, stringendo la mano all' oratore, e poi un 1·ompete le fila ed i l correre frettolosi verso la cit tà. • 1 garibaldini non sono garibaldini se non si ri bellano ahneno una volta a l giorno • . Così ha detto oggi i l generale ai compon('nti la commissione andata da lui pet· esporre le 18gnanze e le proteste di un forte gruppo di volontari italiani.

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