Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

-40qualche imprecazione di certo, c se ne ritoma dietro il bancone a sgranare una corona fatta di gTandi pallottole di ambra, eotona che in questo beato paese è un economico surrogato dei nostri bruscolini: passatempo-' .ti lene, 1.5 1tot'cmb1'e. Garibaldi ha avuto un ottima idea. Visto che noi italiani superiamo di poco il centinaio ha formala la compagnia italiana con a ppena una cinquantina di volon tarii. Gli altri legionari i sono stati nominati ufficia li nelle compa· gnie greche, macedoni, bulgare ecc. ecc. A mc cosi sono toccati, quando meno mc l'aspettavo, i galloni d i sottotenenlc. Il o il comando del primo ploton e (p1·oti df,Hi?'Ùl) della compagnia, pardotl, del logos Piccini. Sono venticinque fa n tac·cini i miei che fanno prodif'i. Da due giorni che si s tanno esercitando e già marciano che è una bellezza. Per dio (si tranquillizzino i buoni cattolici : dio in greco vuoi di r e du~) per quattro, fianco destro, conversioni a sinistra, sfilamcnto in colonna di compagn ia, ordine sparso, già sono insomma solda ti provetti ! O!!gi, accolti dagli ur rà più c:!amorosi, sono giunti i fuci li. ~ono .G1·as vecch io modello ad un solo colpo ed a polvere nem. Pesano ognuno un quintale ed hanno certe baionette l unghe un metr o, buone... per cuocere la carne arrosto. A noi uffic iali han dato certi sciaboloni da cavaller ia pesanti come barre di ferro e tan to tagl ienti da non esser buoni neanche per la tradizionale ricotta. U governo g reco avrebbe voluto assegnare, ci si dice, a noi ufficial i un entrata in compagna di 150 dt·acme. Il generale ha rifiu ta to in nome nostro. A dire la verità a bbinmo approvato tutti l'atto di generoso disinteresse gariba ldino, ma ho sorpreso pi ù d'uno dei miei r.ollegbi, fe rmo ieri sera dinanzi al Panelleniurn, il più gmnde caffè d'Atene, con il v iso rannuvolato. Ba -

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