Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

149Drid·o, 11 dicembre matlitla. Xouc di sete, di fame, di freddo. Incominciammo ad a\·ere le fauci disseccate sin dalle prinw ore. E su (]ll('~ti scogli non tnt filo d'acqua. li maggior Bianchini ebbe un'idea. Mandare un sol· dato giù, nella pianunt, con dcii<.• bomccic. ~[a nl'>buno volle ubbidire. Si ricor~t> all'offerta di dt>naro e, finalmente. u·o,·ammo un volontario, nero come il carbone, il quale, per (·inque dracmt', >H't·t•ltò la commissione. Lunga fu l'uttesn. e quando l'uomo giunse, le• pochc goccie che to('earono ad ognuno di noi non fecero che aument~·c la tor· tura. Duranti era andato, l'OD cinqut> uomini, a ccr<'are vitto 111 Quartier (:cnl·rale. ~[a aspettu, aspetta. non è più tornato. Xon c'è fuot·o per riscaldarci, nè è pos...ibile lro· var legna, nè, trovanùola, ci sarcbb(' permestiO scoprire la nostra posizione nl nemil'o. È un martirio trovare i soldal i che ,·ogliano fare Ja sentinella. Molli si sono andali a nascondere lontano, tra i sassi. Xc ho scovato uno in un fosso. L'bo sveg-liato a pugni, ho cercalo di coll\·incerlo faC'endogli \'eden• il peritolo che l'Orriamo, cd egli mi ha risposto, ancora ml'"zo imbambolalo, che non gliene importa niente dei lurC'hi nè di morire, ma una cosa sola dP;,idera: dormirl'. Uli italiani in qucsta gara negativa guadagnano h• palma. Non se lll' trova uno che ti dia rt>lta. Ho provato a scuoternc uno, due, e m'hnnno risposto con insoll'nze. llanno l'aspetto manial'o tutti, questa notte, àlangelino, il caporale del SCl'ondo plotone, m'è di aiuto. Con lui, con Basi lio, il mio atlcndt·nte, con Ana· stasio il mio interprete, l'On un regolare grt'CO che è C'On noi, non so perehè, si n d·l Metzovon c due o tre allri vo · lenterosi riesco a costituire una fila di sentinelle. Più in là, dicono, a destm C'i sono gli antal'ii ed i soldati di Costa. Dicono, c se non fosse!' E se dormissero >uwhe l oro'?

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