Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

- J:lo - Domokos e ('ile prima di partire portò i suoi bimbi a lmciard le mani, m'offre della ('arnc arrostita da lui, cotta ieri srra. Ho l'idea che la pezza che la involge ~ia spon·a, ma no11 mi regge l'animo d i rifiutare. Dopo un po' di l'iposo si ripre nde la mareia. U ('an· none, la cui voce om si sente più Yi<'in<l, seguita incessante- ' rombare. Ora passcrE'mo per quel moli no abbandonato. Attra- \·l'r:il'rrmo quel ponte di pietra, <' he è sul canalE', E'd ineomincirt·emo la salita. ~la ,·rdo il maggiore Bianchini guardare preoceupato su in alto. a destra. Si fa prestare u11 hi11oeolo e punta attcnt unente. Poi un comando seeeo : Di corsa ! Audare a coronare quelle due coll ine el i fron te al moli no. Si fortn<t una sprcie di mPzzo cen·hio, la cu i corda è il fiume . 'l'utti sono pronti, con il fucil e in posizione. Forse è in vista una pattuglia nemica. }la presto è spiegato J'ar('ano.. flue i ('[H' marciano su, in alto. a r idosso della montagna, sono i solda t i della eo· lonna di Peppino. Ora si d istinguono bene. Per poco non c·i sparantmo tra noi! Ed in comin('iamo a prendere di petto la prima sal ita. Sur un sasso. sul canto de lla via, st>ì seduto, immobileun pastore. Più in lit paseola la sua mand ria. (~uell'uomo non balte ciglio. Pare 11on oda il frago re delle ('annonate; sembra :, ia estraneo a tuttociò che aecade attomo a lui. Bianchini lo fa chiamare dal suo interprete, quel tr iestino, C'h<' dh·etlta rosso in viso quando si tratta di fare ad un passaull' una domanda un po' indiscreta. ma riesce a sa penw molto poco. Dopo una buona mezz'ora eccoti chP ci viene incontro, ('Onducendo il cavallo per la briglia, un uffi ciale eli quelli di Romas. l~ latore di un big lie tto per GaribaJJi. Ci volliamo indie tro e \' ediamo che il battaglione ing lese, con il qual<' Ricciotti viene, sta scendend0 lenta·

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