Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

sc·iabolata fa<Tiamo tiRltarc la c·avol;o, e li a r iempin• C'd a bPrc c·om<' persone ehc :,otl'rano la sete da u1m seUi· mana. l'~r l'mpi re una borraeda, giacc·hè lo ~a mpi ilo viene giù <'Oli forza e l'orifizio della pagm·ia e oli C'ttissimo, se ne n t per terra tanto ,·i no da empirne altre due. Intanto il lumC' s'è speuto, e l' opr1·>~~ione, sia pl'l'chè non <·i s i YC'd<' più. sia perehè già siamo mezzo ubr ia<·hi . si 1enùc più diflitile ancora . ~ l a noi non ~ i amo uomini da spa\'<'11· ta1<·i per tnnto poco e non d stendiamo defin itinmwnte in mer.zo al fieno, bagnato oramai tutto di vino. se non dopo aver tracannato almeno due o tre li tri rli quel11ella1·e inaspettato. Che ,·oletc? Nella guerra si dh·enta bestial i, c· mrz~o anim~tlesrhi, appunto. sembr i<1mo, a l l'alba. quando pallidi C'Ome C'Rdan•ri, ves ti ti in d isord ine (io ho perduto nPI fieno una pezza per i polpacci e non c.-è stato ca~o e hc l'abbia potuta pi ù r itrova rf') andiamo a berci il brodo ristoratore. Pr ima d i a nd,1rcene, pc1·ò, abbian1o a \·uto la sfrontatezr.a di tornare a riempire le boracric . La pic·cola botte era vuota' E' deplorevole q uesto non è ,·ero~ Kon ~tndant fatto~. d iranno i puri tani. ';\[a - perd i o~ bisogna esserci pas· sot i e poi a \·ere i l di r i tto di p~t r l are ! Ad un volontar io che viene a difenderti ! ~t vi ta e le sostanze non dovevi, vigl iaC'CO di un pecomro, ri fi utare un goccio d i v ino Che ti s i ch iede, ·a d ietro p~tgamen to. ll ai fÌltto del tutto per nou darcene neanc he un bicchie re e per poco pi ù d i uu li tro hai po i volu to una li ra. Ora tien t i stretta la botte vuotn pezzo di un m~trrano ! Jllalakassi, :!9 ..Yot·embre, Bera. Partiti di buon mattino da Struzia s iamo ar r ivati dopo dnque o sci ore di pessimissima strada, tutte scese e t utte Ralite rapid issime cd intcrmiuabili , a Ma lakass i. Ogni tan to inc·onlravamo un pastore. Posso o, ·a Malahassi t (quan te

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