Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. VI. - NERONE 85 sa!, egli conosce suo padre, e sua madre da'''. aperta frasca tende lo sguardo ansiosa del suo ritorno. O madre mia! Beatrice, dimmi., dov' è nostra madre adesso?... — Nostra madre? — È lassù in paradiso. — Lo so, la sua anima alberga- nella Patria dei giusti; ma io vorrei conoscere in qual parte riposino le sue ossa. Sapresti tu indicarmelo , Beal,ric,e ? Il Conte Cènci non volle permettere mai, che mi conducessero a visitare il sepolcro di nostra madre... Beatrice studiando deviare il doloroso colloquio in obbietli alquanto meno tristi, si levò pronta per appagare il desiderio del fanciullo; e., postolo a sedere sul parapetto della terrazza, si prostese fuori col busto. Il pianeta del giorno stava per tramontare, e mandava i mesti raggi dello addio a questa terra, che, sebbene infelice, gli* è sì cara. Ogni digradare della luce presentava una nuova maraN iglia: colori soavemente più languidi, come lo spirare dei suoni per la superficie delle acque. Le vette dei campar n'eh, le 'cime dei monti, le nuvole lontane Pareva si affaticassero a ril.enere un palpito di raggio, in quella guisa stessa che i cari parenti, da balcone da loggia o da colle, sventolano al pellegrino che si allontana un panno bianco finchè la sua forma non si confoada, con la bruma della sera... Oh Dio! Egli è presso. a sparire; gli occhi della madre, offuscali dalle lacrime, non lo distinguOno più; ella se gli asciuga col dio per rimirarlo ancora: — adesso ella li tende più alacri che mai. . . ahimè! il suo figliuolo è sparito : .quando lo ri- vedrà? Voci misteriose mormoravano pel cielo e per la terra: dalle piante e dalle acque uscivano sussurri di gemiti segreti, eco di quelli che si diffusero lungo le marine alla morte di Cristo, e piangevano: Il gran Pane è morto! (4) Questa terra, anticamente mesta e sTocale più di ogni altra, rivela il dolore del mondo al dileguarsi del - sole. Nati gemelli nel giorno delta creazione, essi spireranno insieme. Comecchè la terra .sappia che il sole tornerà domane a portarle luce 'e calore pure ella conosce ugualmente, che i giorni dalla mano del tempo cadono irrevocabili nello abisso

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