Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XXIV. - IL SAGRIFIZIO 51'7 scusabile; tutti poi meritevoli della commiserazione: di, vostra santità. Voi, Beatissimo Padre,-li reputate colpevoli; e noi c', inchiniamo davanti la vostra convinzione; noi li teniamo innocenti, e chiediamo, come di , diritto, ,sia, rispettata la nostra; — conciossiachè la voce della coscienza ci venga da Pioh e. nelle bilance del!' Eterno pesino tutte ugualmente le coscienZe -degli Il Farinaccio pronunziava coteste parole con modo solenne; sicchè, comunque genuflesso. col , corpo, per virtù dell' anima pareva che, seduto egli nella, ,cattedra dello Apostolo di Cristo, ragionasse col papa umiliato, per. terra. Il Papa rimase percosso; nè gli sovvenendo. in quel punto altro partito alla, mente, quasi per-acquistar tempo, rispose: — Alzatevi! — Poi, levati gli occhi sospettosi sul Farivaccio lo fissò uuo. istante, e gli domandò: — E voi siete il signore avvocato Prospero Farinaccio? — Sono Prospero Farinaccio , indegnissimo figlio e suddito di vostra santità. — E sua eminenza il cardinale San Giorgio ha veramente promesso a voi la grazia della difesa dei Cènci? — A me, Beatissimo Padre. - — Il cardinale San Giorgio manterrà quanto ha promesso. Andate in pace. La voce del pontefice per essere velata non 'suonava meno minacciosa, come tuono, che per venire di lontano non cessa di annunziare la tempesta; per la quale considerazione l' Altieri, dubbioso .di . essersi pregiudicato nella estimativa. di lui, appena i suoi colleghi ebbero varcato la soglia della porta, che, tornato addietro, si gettò di nuovo in ginocchioni davanti al papa, e gli disse: - Beatissimo Padre, degnate aver mente che essendo ascritto ancora io al collegio degli avvocati dei poveri, non .poteva in veruna maniera negare il ministero della difesa a chiunque.me ne avesse richiesto. Ma il Papa, simulatore e dissimulatore solennissimo, avendo ormai recuperato intera la sua impassibilità, rispose mansueto, e soave: — Noi non ci siamo maravigliati di voi, ma degli altri; — però, ripensandovi sopra, ho conosciuto come sieno anch' essi uomini valorosi, e zelatori del nobile loro ministero. Quando l' Alfieri -raggiunse i suoi colleghi gli trovò stretti alla vita del cardinal Passero, che avevano incontrato per via, ed abbordandolo senza cerimonie gli dicevano: tornare da COR-

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