Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

42 BEATRICE CENCI — Ha concepito un furioso amore per certa fanciulla.. . Delle nostre, o delle vostre? — E che so io? Una camerista Nè nostra, nè vostra notò Olimpio, alzando le spalle in atto di disprezzo. — Ricercata di amore, si avvisa . a starsi sul sodo. La proteggono i Falconieri, che se stessero a patrimonio come a sa. perbia, a noi converrebbe far la sementa in mare. Ella ripara in casa loro, e questo le cresce baldanza; forse, e senza forse, vi sarà di mezzo qualche lussuria di prelato, la quale nOn ho voglia, nè tempo verificare adesso: comunque sia, 'ciò fa imPacCio al signor Duca... — Chi mi chiama?..interrogò il Duca riscuotendosi a un tratto. — Povero giovane, ve' come lo ha concio la passione! Giuoco, che voi non avete, inteso parola di quanto abbiamo favellato fin qui Olimpio ed io? Il Duca abbassava la faccia, e arrossiva. —"Per concludere, Olimpio, bisogna che tu la levi, e la porti colà ove ti verrà indicato. — Comandate altro, Eccellenza ? Per ora no. Tu farai d' introdurti nel palazzo; e, non potendo altramente , scasserai qualche porta, o ferrata ter— rena. Se anche questo non ti riuscisse, ti aiuterai con una scala di corda... Azzittatevi; voi portate la febbre a Terracina. Il calzolaio, salvo vostro onore, non ha a passare la scarpa. Queste cose io so bene da me, con qualcheduna altra ancora Che non sapete voi. Lasciatemi contare... Uno... due.., tre... mi vi abbisognano quattro compagni. — E tu li troverai"... — Bisognerà procurarci pistole e cavalli. -- Quanto avete disegnato spendere intorno a questa impresa? — Ma! -- Non ti parrebbe abbastanza un cinquecento ducati? — No, signore; non bastano. Fatta la parte ai compagni, levate le spese dei cavalli e delle armi, mi riviene una miseria.

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