Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XVI. — IL MEMORIALE 265 - Olimpio non affaticarti, taci; nudrisciti a bello agio.. . riposati... rifa' le forze.., fra poche ore io verrò a levarti. — Mai no, che non mi rinchiuderai più; — adesso ho fame e sete di aria : mi pare avere sul petto la cattedrale di San Pietro. San Pietro! Ho io rammentato San Pietro? Ebbene io non mi fido neanche di lui che tiene sempre le chiavi in mano, perchè anch' egli patisce del mestiere, e le mette più in opera per chiudere che per aprire. — Olimpio quietati; ormai tu vedi che fin qui non ti ho 'tradito. — Il minuto che passa è forse mallevadore del minuto che entra? Una volta tra dodici apostoli appena si trovava un Giuda; adesso tra dodici uomini undici sono traditori, e il dodicesimo un po' tarlato. — Se ho da morire.., lasciami bere un altro bicchiere di vino, e andiamo; ma come devono morire gli eroi, e i banditi romani.., a cielo aperto... — Ribaldo! Ti pare che questa bottega porti insegna di traditore?— disse Marzio scuoprendosi con la destra la fronte;— ho promesso salvarti, e ti salverò: non vedi che tu barcolli come ebbro, e le tue ginocchia si urtano insieme? 11 vino ti ha dato alla testa. — Adesso ci scuoprirebbero , e ammazzerebbero tutti e due. — Ma colei, ch' è teco, che femmina è? — Non è la sua figlia? — O come ci entra teco? — proseguiva Olimpio fregandosi gli occhi. — Veramente ella è la signora Beatrice; ma va sicuro che non venne qui per nuocerti. — Poichè non posso rimediarla meglio mi fiderò... brutta parola è cotesta! Marzio, siccome io ho veduto che tra gentiluomini e gente altra cotale, che va per la maggiore, si fa conto dei giuramenti e delle promesse quanto dei grilli dell' anno passato, così mi presumo che fra noi la faccenda sarà diversa perchè fra me, e te, — mi pare che ci corra quanto fra te, e me — misura giusta; e noi siamo villani. Marzio, io vorrei legarti con la promessa di un premio ma la mia anima si trova ormai ipotecata al diavolo, e pel corpo tu avresti lite con mastro Alessandro. Se tu avessi qualche nemico, che patisse :34

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