Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAPITOLO XVI. IL MEMORIALE. « Per il che non potendo durare in così infelice vita prese la strada della sorella Olimpia, e mandò al Papa un buono e ben composto memoriale; ma o che quello fosse dato, o no, la sua ragionevole inchiesta non ebbe effetto, nè si è trovato in segreteria dei memoriali quando ne faceva bisogno mentr'era in prigione ... » Manoscritto del tempo. Il vento ne portava le parole. PETRARCA, Sonetti. Beatrice tenne dietro a Marzio, il quale arrivato alla prigione di Olimpio lo chiamò a nome: non si sentendo rispondere, con molta ansietà gridava: — Olimpio! Una voce fioca rispose: — Vattene via, malvagio traditore... liberami dalle tue tentazioni ... mi acconcerò come potrò con Dio, per morire in pace .. . Marzio schiuse la porta; e a tale debolezza era arrivato il masnadiero pel digiuno e per le tenebre, che il poco di lume della lanterna valse a ferirgli dolorosamente gli occhi, e a farlo traballare. Marzio lo sostenne, e lo indusse a bere alcun sorso di liquore cordiale, che aveva portato seco lui. Dopo brevi momenti di conforto riarse in Olimpio la rabbia della farne e della sete; come fiera si slanciò sul paniere, nè Marzio avrebbe potuto impedirlo s' egli non era ridotto in cotesto stato di debolezza. Marzio lo ammonì che se non faceva senno, scampato dal morire di fame lo avrebbe ucciso il cibo.

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