Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XV. - L' AMMAZZATA DI VITTANA 261 — Il dito di Dio • Marzio, non iscrive i suoi consigli col sangue... -- Come no? L' sterminatore lesse in Egitto la sentenza di Dio. impress'a su gli stipiti delle porte . con n'ota di sangue: così almeno ho udito sovente predicare 'ai nostri sacerdoti. Voi vi dimenticate, Signora, che qui in Roma. Iddio ebbe per suo vicario Sisto ; Di; quello che regna; Clemente VIII, immaginate già eh' ei si abbia migliori viscere di lui. Io non so di sacerdoti; io so di Cristo , che riprova la legge di pagare dente per dente, e Occhio per occhio, e vuole che amiamo quelli che ci fanno del male. Marzio, lasciate a -Dio i suoi giudizii ; quello che in Dio è giustizia, in voi sarà delitto. — Ma come lasciarlo vivere? esclamò Marzio percuo- tendosi la fronte, quasi si risovvenisse di cosa dimenticata; - ma non sapete eh', egli respira di strage? Vedete; se io ri- inanessi qui, uno sciagurato avrebbe a morire di fame. Come di fame? — Abi, me meschino! Ragionando con voi si 'dimenticherebbe il paradiso... Povero OlimpioL. . mentre io mi trattengo., tu conti i minuti con gli spasimi delle tue viscere affamate.' E così favellando prese in fretta la lanterna, il mazzo delle chiavi e 'il paniere deposto sul pavimento, e con veloci passi si 'avviò dall' altra parte del sotterraneò. Beatrice, traendo a fatica la persona inferma, gli tenne dietro, .curiosa di chiarire il truce mistero che si adombrava nelle parole di Marzio.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==