Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CkP. SI. - LO INCENDIO 189 Io non vi farò mistero dello essere _di questo ciociaro. Voi, lettori miei, avete potuto chiarirvi a prova come ;o non ami la maniera sospensiva del raccontare; però, continuando a procedere per la via piana, vi dirò a un tratto che il ciociaro era Olimpio, e i quattro pietosi reggitori i lembi del lenzuolo erano suoi compagni, e complici dell' orribile incendio. E non crediate già che sentimento alcuno d' ipocrisia gli sospingesse a cotesti atti, o astutezza per celarsi meglio; conciosiachè. avessero commesso il delitto con tale accorgimento, da non lasciare luogo a sospetto che fosse avvenuto piuttosto per malizia, che per fortuna; ma proprio sinceri essi erano, ed esaltati dallo esempio magnanimo ai Luisa. L' uomo", per quanto tristo egli sia, contiene sempre qualche parte di buono; e fra persone da arti lodevoli, o triste non assuefatte. a contenersi, o a fingere, il trapasso dal male al bene , e ai modi di significarli avviene inopinato ed improvviso. Io non so se l' uomo nasca con anima prava. Questo si trova nelle Sacre carte, e santi Dottori della Chiesa lo hanno approvato; ma io ne dubito, e affermarlo decisamente non potrei. Solo pormi, che dentro -noi di queste due cose. succeda l' una: o la bontà ri cama sopra un velo di scelleraggine , o la scelEeraggine ricama sopra un velo di bontà. Chi meno . ha pratica di fare i conti con la sua anima, e - si lascia più trasportare dai, subiti moti del sangue forse sarebbe il migliore, se o la ignoranza troppa, o le abitudini inique, o gli stimoli altrui non gli chiudessero la. via a ben fare, o in quella del male'. noi sospingessero. -Veramente, per sostenere questa sentenza, in me fa mestieri fede di bronzo; perchè Daino al mondo, io penso che non fosse mai scorticato vivo come me dal Popolo, il quale appunto argomenta poco, e sente molto. Il Popolo, dopo avermi salutato amico e padre, ad un tratto mi disse vituperio; mi caricò di catene, e mi chiamò a morte ,. Con questi miei orecchi udii i figli del Popcno , che io mi studiai sempre, come potei meglio, onorare e avvantaggiare, allagamlo il Palazzo della Signoria spartirsi poca moneta al ìume dei lampioni, e dire l' uno ali' altro : g A te si perviene

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