Resoconto del 3. Congresso d'esilio del Partito socialista italiano (1937)

IL PERICOLO FASCISTA C'è un punto dl partenza comune : il ~ricolo fascista, 11quale non è uniforme in tutti J paesi. Analizzando la natura e l'entità del pericolo l'oratore sottopone ad un attento ~~~o~~og~f!~i~fct°~i~'~h/:~~!";r!r: rerrat.tarl al fascismo l paesi anglo-sassoni (Gran Bretagna, Stati Unitl d'America. Domimons), i paesi scandlnavl, a cui s'è venuta ad aggiungere di recente la FJnlandla. l'Olanda, la cecoslovacchla ; che vi è pericolo fascista in Francia (non gravissimo) e nel Belgio: che sono tendenzialmente fascisti la Polonia e Jl GlapJ)One : che sono seml-fascistl l'Ungheria, la Jugoslavia. la Rumanln, la Bulgaria. la Grecia. Abbiamo poi due paesi di clerlcorascismo : il Portogallo e l'Austria. E infine l due fascismi classici, totalitari, espansionisti, l'uno In Itnlla dall'ottobre 1922 e l'altro in Oermanta dal gennaio 1933. - In tuttl questi paesi la classe operaia deve condurre la lotta per la democrazia, per dtrenderla dove ancora esiste, per restaurarla dove è stata soppressa. Ma n terreno d'lneubazione del fascismo è la crisi. L'oratore analizza gll spostamenti che la crisi provoca sul piano sociale. rra I ceti medi cui si chiudono le porte del paradiso capltallsta e che non vogliono precipitare nell'inferno proletario. fra le masse del lavoratori il cui problema non è plù ll mlglloramento delle condizioni, ma è quello di trovare comunque del lavoro. Non possiamo quindi limitare la nostra lotta contro 11fascismo alla lotta per la democrazia politica. Dobbiamo dare una soluzione al problemi posti dalla crisi. - Noi possiamo trovarci In questa situazione paradossale che là dove la libertà è un bene effettivo, possiamo. per salvarla, llmltare le nostre rlvendlcazlonl sociali. contando su una più alta coscienza poltt.'ca della classe operala, e là dove la libertà è soppressa possiamo essere condotti a porre Invece li problema sociale nella sua Integrità, o con maggiore forza. La manovra degli elementi di libertà e di socialismo, 11 loro dosaggio, non sono più funzione della situazione interna di ogni paese, ma della situazione internazionale. LE FORZE ANTIFASCISTE Alla domanda : quali sono le forze che de't!Onocombattere Il rasclsmo. Tasca risponde : le forze dl democrazia e di soclal1$mo l"unità della classe operala. Qui l'oratore vede nascere un certo dissenso fra sè stesso e Nenni, non sull'esigenza dell'unità d'azione, ma sul suo orientamento. - Il fronte antifascista deve passare per l'asse socialista. se l'unità d'azione coi comunisti serve, ia si adotta, nella mlsura in cui serve. Essa non è 11 fine, ma un mezzo. Il fine è la vittoria sul fa~ scismo. L'oratore lllustra la sua tesi passando In rivista la situazione tn Inghilterra, nel Belgio. in Isvlz:zera, Infine in Francia. La conclusione in ogni paese è che l'esistenza e lo sviluppo di un movimento socialista autonomo è In condizione de11a vittoria sul !asclsmo. L'oratore passa all'esame della situazione s,.ternaziona!e caratterizzata dal pericolo di guerra. Per evitare la guerra bisogna dare al fascismo la certezza che sul pinno della guerra sarà battuto. In questo l'oratore si trova Interamente d'accordo con la politica del comunisti ltaUani. AI blocco Berlino-Roma bisogna opporre li blocco Londra-Parigi-Mosca. Ma qui si ripresentano gU stessi problemi già ano.Uzzatl sul plano delle differenti naz!onl. L'asse Londra-Mosca passa per Parigi e per una Parigi dove i comunisti non siano l'elemento dirigente. Insomma : ogni diminuzione d'influenza del socialismo va a detrimento della causa antifascista. I PROBLEMI ITALIANI A questo punto l'oratore intraprende l'esame del problemi ltallant L'economia Italiana è un'economia e plantficata > in vlsta della guerra. Già nel discorso del maggio 1934 Mussolini aveva riconosciuto che I tre quarti dell'economia Italiana, industrlale ed agricola, erano e sulle braccia dello Stato>. La guerra abissina e le sanzioni hanno accelerato quest.o processo. Nel marzo 1936Mussolini ha dichiarato che li e plano rejtolatore dell"economia Italiana , è dato dalla corsa all'autarchia e per la preparazione della guerra. Una decisione del Gran Consiglio fascista del novembre 1936 ammonisce che e qualsiasi resistenza. attiva o anche soltanto teorica a ta.ll direttive, è un sabotaggio che deve essere severamente colpito >. Quando si esaminano nel loro insieme le misure adottate dal fascismo per controllare e subordinare tutta l'economia allo scop0 supremo della ~uerra. ci si trova davantl ad un bilancio linpresslonante. L'oratore passa Sn esame rapidamente la politica bancaria e del credito (non cl :::ono più vere bAnche In Italia) e l'utlllzzazlone delt'll Istituti parastatalt o asslmUati (Istituto Nazionale delle Asslcurazlonl, Istituto MQblllare Italiano, Casse di Risparmio, ecc.) come mezzo di rastrellameno di capitali : la politica monetaria ccontrollo del cambi. avocaz1one allo Stato del crediti su11'estero. ecc.) ; la politica tributaria (conversioni obbligatorie del -10 - B o •o•eca Gino B1,mco

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