Un buon consiglio

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Riproduciamo dal Siècle del 22 il seguente articolo, ed invitiamo i lettori a meditarlo seria· mente, tanto ci sembrano veri e disinteressati i consigli e gli avvertimenti che in esso si danno ai popoli dell'Italia Centrale. Tutti gl'Italiani debbono al Siècle molta riconoscenza , non tanto per aver seguite tutte le fasi dell'impresa nazionale ed aver difeso l' I tali a contro i suoi nemici, ma ben anche per avere con verità somma esposto le condizioni nostre al giudizio imparziale . deli' Europa. Il Siècle si palesò amico all' Italia noi lieti giorni delle speranze , e a somiglianza dei provati amici, non ci abbandonò uella sventura ; e con fraterno affetto ci confortò a persistere nei coraggiosi propositi. Così «"gli si mostrò vero interprete dei sentimenti della Francia, di quel nobile paese che avvezzo a plaudire a tutto ciò che è grande e generoso, accompagnò coi voti il suo Imperatore quando mosse ad aiutare la nostra impresa , ed oggi lo incuora a sciogliersi dagli intrighi diplomatici per dare ali' Italia una pace che assicuri la sua indi pcndenzll.

UN BUON CONSIGLIO , L' Italia centrale ci offre in questo momento un magnifico spettacolo. In onta alle previsioni dei pessimisti si organizza , si uni~ce , in una parola, vive ; respinge energicamente il dominio de' suoi antichi padroni , fa prova di calma, d' energìa, di vigore e di moderazione. Noi vogliamo impegnarla a persistere j ,n questa via, a non lasciarsi trascinare ad esagerate risoluzioni. u Sarebbe follia l'immaginare éhe i SGvrani spossessati si tengano per vinti. Si fabbricano intrighi, i partiti si agitano nell~ ombra, e noì vogliamo porre i nostri amici in guardia contro i loro maneggi. , L' esperienza del passato , le lezioni ·della nostra storia non debbono per ossi andar perdute. , Che avv~nne allorchè la Francia risvegliandos.j fece udire nel mondo il tuono che mug,- g'hia tuttora? GiauH.nai il risvegliarsi di un gran popolo non fu più splendido e più calmo. La nazione riacquist(> la sua sovranità e i suoi diritti senza turbamento e senza agitazione. Che fecero allora i nemici della rivoluzione f La spinsero a misure estreme. Mentre che gl.i uni univano la coalizione al di fuori, altri nell' interno trasformavano la moderazione in delitto e si sforzavano di perdere la rivoluzione coi suoi propq eccessi.

3 ,, Ciò che si fece in Frapeia ~j tenterà di far· lo in ItAlia. Si t~nterà di dividere lo splendido j,nsieme d~ l patrjottismg italiano ; . si. e~citerà Partna contro Modepa , Modena contro Fnenze, tutte contro il PJemonte. Si proporranno violenti misure , e si acousera~no di moderazione quelli che protestano contro di essi. ·, Suplichiamo tutti i membri della famiglia. italiana di difendersi da questi tentativi. Se la guerra che la pace di Villafranca ha sì repentipamente interroUa non ha dato all'Italia ciò che aveva sperato, e che noi pure avevamo sperato con essa, è una ragione di più perchè l' Italia compisca l'opera sì gloriosamente cominciata. Chiuda, gli orecchi a tutti gli intrighi , a tutti i fautori di discordie. La calrna e la saggezza possono sole fondare un'Italia centrale. Le diffieoltà son grandi, lo sappiamo, ma saranno aucora accresciute dagl' int.righi e dai partigiani delle dinastie cadute. , Fratelli italiani , diffidate di coloro che vorrebbero precipitarvi troppo avau~i, o respingerv·i troppo indietro. Avete un criterio infallibile. Quando vi verrà. pl'oposto un provverlimento, domandate a voi st~ssi se avr~ per effetto di dividervi o di unirvi. Tutto ciò ohe vi unirà è Luono, tutto ciò che divide è pessimo. Per il momento si tratta di provare al mondo che la Francia non ha. i1~ voi t•·oppo sperato J che potete vivere in nazioue unita. Siete stati lungamente no-

4 stri maestri e guide , ma noi vi abbiamo preceduti nel sentiero in cui entrate ; noi siamo vostri ma~ruiori in materia d' organamento nazionale. Vi v O ' fu un tempo in cui, come voi , eravamo divisi: in cui si contavano , Normanni, Brettoni , Lorenesi, Abazii , Provenzali , ma non Francesi ; in cui barriere e dogane separavano le frontiere delle nostre provincie; in cui eravamo gelosi g) i uni degli altri. Noi siamo cresciuti , abbiamo fatta la nostra educazione , e formiamo oggi una unità possente . Pr~venzali , Alsazii , Lorenesi , Brettoni, Normanni ec. ec. costituiscono la nazione francese, quella nazione generosa che avete non ha guari ammirata sui vostri campi di battaglia di armoniosa ed immortale rinoma~za. , Dimenticate le vostre antiche denominazioni, dimenticate che siete Modenesi o Parmigiani, Toscani o Romagnoli: voi siete Italiani, voi vi chiamate LEGIONE. Chiunque vi dirà che Firenze, Parma , Modena o Bologna è vostra patria, che questa patria ha diritto alla supremazia sulle altre città della penisola è vostro nemico ; respingetelo gridandogli ana~ema! Voi siete nè potete essere che per l' unione. Il più piccolo dissenso aprirebbe una breccia per la quale i] nemico rientrerebbe nella piazza , e questo nemico è ben potente, perchè come dice Giovan Crisostomo, ha l' oro sulJe labbra. Si dirigerà alle vostre più basse passioni e le esalterà , soffierà sulle vostre piccole animosità , sulle vostre ·pie-

cole rivalità finchè ne abbia fatto nasèè r& 'un:, incendio. Vi dirà che voi toscani, · voi lombardi non potete esser sottomessi a nessun dominio ; vi dipingerà sotto i più eu p i colori l' ambizione del Piemonte e del · Re Vittorio' }~mauuele. ,, Chiudete , chiudete le orecchie al canto d i queste perfide sirene. Siate pr-ima di tutto Italiani , più tardi sa prete ciò che sarà l' Italia. Si è detto ironicamente, l' ltnlia farà da se . Se l'Italia nou ha potuto nulla fin qui da se stessa , si è perchè era divisa, si è perchè contava nel suo seno fratelli nemici , si è perchè aveva Romani, N~poletani, Parmigiani, Modenesi, Toscani, Lom _ bardi , Veneziani , e non Italiani. Siate Ita.liani, e l'Italia sarà; vivrà della·· sua vita, p<>trà e opererà · da se stessa. , Ogni giorno all'opera. La Francia presente non si è fatta in un giorno. La nostra unità che il mondo con ragione ammira è opera de' secoli, ha avuto i suoi eroi e i suoi martiri . Siate dunque fo1ti e pazienti , prudenti e tranquilli. Non vi lascia te distogliere dal vostro sc..>po, poichè, ve l'assicuriamo, il nemico, il vostro irreconciliabile nemico, la controrivoluzione, veglia e s'apparecchia a profittare di tutti gli errori vostri, tentando insieme dì farveue commettere. Chiunque vi consiglierà un provvedimento estremo, e una violenza, sarà vostro nemico. Restate incrollabili nel vostro diritto. Avete dichiarato di morire tutti piuttosto che subire la padwnanza

. ' 6 de' vostri àntjchi qominatori ; pe ~sist~te in questa dichiarazione , m~ non la olq·epass~~e , a~pe~­ tate le decisioni d13ll' Europa, deci~ioni che v~ s~­ ranno tanto più favorevoli, quanto più g~ftud~ sarà stata la vostra calma e la vo~tra digqi~~. , , Se non c ' inganniamo, i vostri fl~Versarj adopreranno ogni loro accorgimento. S' jnsin•l~po nel silenzio delle cancellerie , mornH~ra~qQ p~rqle a doppio senso. Dicono a Parml\ , ~ Mod~q~ ·' a Firenze: Ricevete i vostri antichi domipator~ , e la libertà della Venezia, la restituzione di Pe~ schiera e di Mantova alla Lombardia , ~11.ranno il premio della vostra obbedienza. A l\iilano ~ a Venezia poi dicono : Voi potrest~ esser liberi , voi potreste racquistare le vosh·e fortezze , ~e Pl\rma , Modena e Firenze lo volessero ; ma Firenze , Modena e Parma non lo vogliono. Lasciate çhe la diplomazia compia la sua operi!, ~ a.d ogn~ allarme non rispondete eh~ una sola paro]l\; lta]iani ! Italiani! in hoc signo vinCe3; e con questo segno d' unione vincerete. , Non vi lasciate turbare da menzognere esagerazioni ; la Francia è con voi , e l' ora della giustizia è suonata o suonerà per tutti i vostri oppressori. , Una condizione così nuova , così complicata, cosl imprevista come la vostra non si o.rdina in un giorno. Molte cose anormali su~s~stono. ancora che si ordjncranno più tardi. Varii temperamenti saranno ancora necessarii per qqalche

7 tetnpo. La Francia vuole l' indipendenza italiana ; potrà ricevere con bontà più d'un pastore che voglia gettarsi a' suoi piedi , ma non gli .permetterà più di tosarvi. ~' Non vi lasciate commovere. Dopo una tempesta, qu.ado i venti sono acquetati e torna splen· dido il cielo , le onde del . mare si conservano lungo tempo furiose e muggenti. Lasciate le onde e il muggito battere impotenti sulla riva. Siate Italiani , e l' Italia sarà. ,, Credete alla parola di coloro che vi amano come frateUi e che amano in voi tutti gli splendori dell' arte , della scienza e della poesia che debbono a vm • , ·· ~ :. (·3 ~ ... - t.J \..'.' l.

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