Quaderni di cultura repubblicana

· nella vita politica italiana e nel Partito repubblicano il volto più consapevole. Morì povero, come quando era venuto da Trani. Aveva lamentato certe volte la propria miseria ma aveva rifiutato tante occasioni di evitarla: fatta istituire, per sua iniziativa, la cattedra dantesca a Roma, Giosuè Carducci propose di affidarla a lui, ma egli la rifiutò, perché chi propone una cattedra non può poi occuparla lui stesso. Non ebbe neppure la consolazione di vedere nella Natura, in cui egli evolveva l'idea e la divinità: a Te non oro, a Te non il divino riso dei campi e il sole: a Te la lieve luce d'una stanzetta ed il pan breve; Te stesso a Te: così disse il destino. Sono versi di Bovio, cui si può ancora obiettare che neppure a se stesso appartenne se non nel senso stoico di una sicura padronanza del proprio essere. Si occupò sempre più degli altri che di se stesso, e non già con il comune altruismo di chi si mette a disposizione di parenti o di amici, ma con l'altruismo pensoso e morale di chi ravvisa il prossimo nell'uomo in universale e si dispone al servizio di una societàurnana in una sua determinata fase storica. La ricchezza, che egli non colse mai, la volle per i lavoratori e i popolani, cui non predicò mai la rinuncia ai beni materiali, ma il pieno equilibrio di tutte le esigenze e le facoltà umane. l. 01'ERE 01 BOVIO NOTA BIBLIOGRAFICA Il Verbo Novello, sistema di filosofia universale , s.I., 1864. Una risposta ai miei critici, Napoli 1877. Il Voto, Napoli 1879. Schema di un naturalismo matematico, s.I., 1877. Prefazione a Pro Patria di M.R. lmbriani, s.I., s.d. Scritti filosofici e politici, Napoli 1883. La dottrina dei partiti in Europa, Napoli 1886. 29

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