Volontà - anno XV- n.8-9- agosto-settembre 1962

o la Protesla tlf:i 121 in Froncio, ci pnrln non di «annullamento• dei partiti, ma di 110 « ridimensionamento•• senza dirci però in che cosa esso consista. A mio modo di ,•edere In critica negativa che vo mossa al ptartito, è che esso mantiene ancora una strut– tura gcrarchic:i fortemente ccntralizzntn, co- 1uc in alcun.i portiti di massa, e che la sua funzione, a11chc nei partiti di siniura - cbe dovrebbero avere una funzione educativa c ri,·oluzioru1rio - si riduce alle lolle poli– tiche per In conquisto dcl Potere. Questa visio11cstrcllnmentc politica ,!cl Giolitti, che si potrebbe porre sullo slc!i!iOpinno dello inlCn'Cnlo di Di Marco, viene, dirci, com– pletata su ,li 1111 pi:.ino più elevato, dagli inlen'cnli ,li Paolo Serrn, di Roberto G11i- 1lucci e Ji Fr1111coMor:.i11di, i quali, a mio oniso, con le loro ucute analisi, tcntlono a rompere oon tulle quelle ideologie che vor– rchbcro <:ostringcrc la rcnhà a rinchiudersi dentro schemi preconcetti, lc11ta111lo vie 11110- ''e 1101.10 :wcre pulito il lcrrcuo ,la tulle quelle iucroslazioni crcdiloric ,lei ,,a.ssato. Dopo le sollecitazioni di Paolo Serra, che 1>0trcLb..:ro sinteti1.zarsi in un i1wito nlln intrnnsigcnzn ed al coraggio, non su un piano ,·crhnlistico, ma sul piano delle azioni concrete e rCS!)0n• s.1hili, degna tli rilievo, mi pare, l'unalisi •·ondonn co11 spiri10 scic111ilìco dn Hohcrto Cuidueci, il <1uale riscontra un difetlo co– mune nei due sistemi capitolist:'I e comuni– sta, os.•ia nella azienda prh·ntn o mouopoli- 8lit•:i e 11ellost:110 collellivisla. Oifc110 che egli idc111ific:1nel II sistema irulustriale • c:o- 1umu.}ai due sis1cmi. «Sis1c111ai1ul11slriale» significhcrcLLc, per il C11i1l11cci. il rapporto frn <latore di lavoro e liworntori, che 11011 ,·crrchbc risolto se111pliristicamc111è con la roholi:r.ionc 1fellil propricti"1 privala, perchè il rnpporto ,li subordi11:izio11c rimarrchhc a 1lcgra1lnrc In pl'!rsonulità del ln,,orntore. Allora si J)orrchbe il problema Jclln «par• lecipazionc ullc !!Celte, alle dceisioni, alle verifiche collettive», ,li maniera che l'imlu– ~tria ,·cnissc ritlotta a livello Ji servizio nei eo,ifronti ,!ella societir ch•ilc e non viec,·ersn, (•OIIIC lii folto m•verrcbbe oclln socielÙ CD· pit:ilislll o comunista. l}:mulisi, tlicc,·111110, è 1lcg1111 tli rilievo pcrchì• è un tc111a1h•odi su1lernmento delle due posizioni ormai clns• siche, in cui sembra si sia irrigidita la reni• 1ia mondiale, ed e un chiaro avvertimento contro lo stato regolatore dell'economia che non farebbe che perpetuare i moli dell'eeo– nomni liberistn. A questo punto io crc,lo che l'analisi do,·ova essere spinta allo isti– tuto stcsw dcllo Staio sin esso borghese o proletario che 11011 può garantire, per In sua co,siituzionc dassi.11111, quel.le « partccipa1.ioni alle scellc ccc. • n cui ~i ricbiamn,·n il Cui• ducci. Secondo noi il problema si pone come « parlcci1u1zionc al Potere» dello masse Ja. vorntrici, di cui parln Franco Mornruli nel• In stess:.i rh•ista. i\fo se 11nchc questa è una visione socio– k,gi<'n 11110,'n - ma nuo,•n 1:icrehè se 110 parla. oggi. con più frequenza - lulhl\•ia C$$.1 f)OIIC ancora e sempre il prohlc111a dello Stato. Non p:irte<:i1Jazior1ciigli 11tili o ai pro– fiui llclla produ11i\,itì1, 11011 azionarinto 01)C• rrrio, 11011riformismo. 11011 illusione tlellc leggi, 11011 ,•incolo di contrat1nzio11e. ma par– lecipnzionc ni beni ,lcl proprio la,·oro. c, tlice il 11os1roi\loramli. Orn in una soc.iclù civile dove si voglio tutto f'iò per garnnlire In libertà clell'11omoollre che il suo bc11~• sere materiale, si 11one assieme al prol,lema clclln gestione opcrnia quello <lella 1listri1111- zione ,lei Le11idi consumo, che non è 111eno i1111>0rta11tc lcl primo; si pone il wbolcmn ilei rapporto di lnvoro clic 11011 può essere gcrnrcliico se non si vuole ric:.idere uegli .•tcui errori. Allon1 ;rorge In 11uestio11c,lclla :iulorilÌI ()rivatn o staluolc che 11011 pu0 so– vrnJ)r)()Ni nll'i111livi1luo ice si ,•uolo una "°" cicli, libera. Tutti prohlemi d1c, in fomlo. cii i· 1p1cllo :i rui si vol1wa nrrh'are, 1·hc non sono 11uovi, 111t1 \'CN'hi 111ursiili un ;re– oolo. E per rendersene conio basti i;corrcrc la puhhlicistira ann«hico ilei Mnla1es1:1,dei 13:ikunin, ,lei Berneri, tlci Krops1ki11 ~– Mn sia1110uguolmcnte lieti che dai giovani di oggi, auchc 'le per vie tliverse e in unn prospelth•:, ,lifTcrenlc, f)Crl'Cngnno agli ste$:!i nostri i,leali che sono ,li lihcrli1 e ,li giu sli1.in . P. H1cc1u

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