Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960

vateur, afferrò l'occasione del con.fl.itto congolese per augurare che l'O.N.U. i11terven.ga nella solu.zio,re della guerra d'Algeria. Questi due esempi te– stimoniano della carenza dei movimenti sociali&ti e mostrano quanto i loro animatori, 11onostante il loro gmto pet' le frasi rivoluzionarie, contino poco su uno sforzo d'organizzazione, d'informazione, di messa in marcia d'un(t forza popolare. J>ercliè, pur ammettendo clte la saliu, al potere del generale-presidente fos1Jeinevitabile, quest.a esperienza avrebbe clovuto apri– re una profonda crisi di coscienza in t.utti gli (ltnbienti socialisti. servire di tragica lezione per rimeuere in <ii'.scussionetulle le forme di pensiero, i progranimi e i metodi dei partiti che avevano puntato sul.la democrozia parlamentare e solo s,i cli essa. Invece di quest'esame di fon<lo, le « teste pensanti» si contentano cli sminuire l'insuccesso e di annunciare dei t.empi migliori che 110n sanno come verrarttio nè chi li creerà. Se un'int.ernazionalizzazione dell'affare algerino può sembrare utile per affrettare la fine della guerra, non si può provocarla altrimenti che con l'intervento d'un movimento popolare nella stessa Francia. Invece nessuno si sforza di crearlo perchè sarebbero necessari coraggio e lucidità, abban– dono del mito gollista e rottura con le illusioni sulla « coesistenza ». Se i militanti dei movimenti socialisti sono « intellettualizzati >l al pun• to che essi ,1.on sperono neppure piti <li avere presl1 sull'azione operoill e possono pretendere, tutt'al piti, d'entrare nelle sfere governative bcnefi• ciando d'uria nuova congiuntura, che cosa dire dei sindacati stessi? La maggioranza di essi si accontenta di trarre un modesto beneficio dal pe– riodo delle vacche grasse, senza impegnarsi nei problemi fondamentali at– tuali e prevedi.bili. Tuuovia non bisogna pensare che il popolo frartcese sia completa– mente e cle/ì11itivame11te impantanato nella mediocrità piccolo-borghese e che il coriformi:mio sia generale. Abbiamo segnalato nelle corrispo11der1:e anteriori, le rivolte che <mimano certe categorie di giovani nei quali il rifiuto delle, guerrn d'Algeria prende delle forme concrete. Basta osservare qualsiosi ambiente popolare per scoprire molti <ttleggiamenti e impegni individuali ma solid.i. Qui è un maestro che, in pi/J delle sue /unzioni sin– dacali, tiene dei corsi la sera a dei lavoratori nord-africcmi. Là sotto dei gio– vani metallurgici che, diffidenti verso urrn stampa che mente di proposito o deformll ad arte, cercano tra cli essi di fiss<1rsi umi condotta socinle. In. altre parti ancora, sono dei lavoratori che entrano nelle organizzazioni sclerot.iche con un ardore e una /e<le che sp<wenumo i dirigenti. Via via che la miseria assoluta si allontano e che gli aspetti pih evidenti della disuguaglianza sociale sbiadiscono, i b1'.sog11i di dignità e di verità au– tentiche si manifestano, tanto che i capi politici e le burocrazie siriclacali che non vogliono conoscere i lavoratori che sotto l'<1pparcnza di folli plau– denti o di battaglioni quotizzati, rischiano di scoprire, con sorpresa, una nuova gc,iera.~ione che. a tastor1i, cerca la propri(, via. S. PARANE 555

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