Volontà - anno XIII - n.1 - gennaio 1960

affermare che il marasma è dovuto agli slogans economici estremisti. La ragione fondamentale di questo ri– basso di produzione risiede nell'esi– stenza di un clima di <·omplouo e di attività ostili al paese, perchè tale clima è sfavorevole all'instaurazione di una stabilità politica. Il ribasso della produzione può anche spiegar– ,;i con la pesante eredità che ci pro– viene dal dominio imperialista e feud'alc. Si spiega infine col rifiuto di certi capitalisti di investire i loro capitali. Riguardo a questi problemi la nostra posizione è molto chiara: noi incitiamo gli operai ad aumen– tare la produzione. E' così che #in .certe industrie fondamentali la pro– <lm:ione è aumentata come riconosce la stampa nazionale. E se la produ- 7.ione è bassa, in certe altre indu– strie ciò è dovuto a fattori indipen– denti della nostra volontà. Questo atteg,:tiamento d'eriva dalla politica i-tabile del nostro partito nel domi– nio della co11abornzione con le al– tre forze nazionali e del rafforza– mento del potere pntrio1tico. Infine, la no~trn politica approva le aspira- 7.ioni lcgiuime del capitale naziona- 1"" che \'lmle svilupparsi ed espan– dersi». Anche qui come in Germania, il i-ocialismo. anzi il comunismo, si di– chiara al servizio clel capitale nazio– nale, non patte~gia ma sposa il ca– pitnli~mo e le spC$iCdel turpe nu,. lrimonio deve pagarle il popolo con la rimmcia ai snoi interessi imme– diati e alle sue aspirnzioni ad una ~O<'ictùpiù giusta. 3) Il governo forte Al d"i là delle polemiche di carat– tere immediJtto suscitate dal con- gresso democristiano, abbiamo nv– vertito un grosso problema di carat– tere teorico ed istituzionale che è trapelato ai suoi margini ed è stato raccolto dalla stampa bempensante e dagli organi economici qualificati. Questo problema è l'invadenza dei partiti ed il loro sopravvento sullo stato e le loro istituzioni. E' chia– ro infatti che se il congresso demo– cristiano avesse dato la vittoria a F'nn!nni si sarebbe avuta una crisi cli governo provocata dal congres1m di un partito e non nella sede le. git1ima del parlanH'Jlto. Il proble– ma dell'invadenza dei partiti ci la rizzare le orecchie perchè l'abbia– mo sempre ampiamente dibattuto cd (' sentito con noi da larghi strati della società. Abbiamo sentito il pe– so della disciplinn cli partito durante l'insurrezione antifascista e negli anni che seguirono In guerra, quando lo slancio rinnovatore delle masse "erso ordioamenli socialisti e verso una libertà concreta, fn sviata nel– l'opportunismo e nc.ll' ac('omodamen– to politico, quando i proletari furo– no costretti a mantenere la loro stessa azione rivendicativa e sinda– cale entro i limiti consentiti dall'or. <line pubblico c dnlle esigenze par• lnmentari; ed anche dopo la restau– razione capitalista. l' opprimente controllo dei partiti e del loro ap– parato ha continuato a premere su). In vita sociale, stroncando metodi– camente ogni iniziati\'a che non fo~ t:e da essi promossa o controllata. facendo la congiura del silenzio at– torno ad ogni manifestazione di pC'n• !'liero non conforme alle loro necr111- i.ità propagandiste. Da troppo tempo la dinamica 1'0· cinlc è rimasta hloccnla nelle lince dcll'opporltmismo 1>olitico. Ancora 41

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